Europei di Atletica a Roma, l’Italia chiude con 11 ori grazie alla staffetta 4×100 maschile
4 min readL’Europeo dell’Italia si chiude in maniera trionfale grazie all’11esimo oro, che la staffetta 4×100 maschile vince in 37″82 grazie a Marcell Jacobs, Lorenzo Patta, Filippo Tortu e al 21enne Matteo Melluzzo, al suo primo grande successo internazionale.
Le altre medaglie di giornata sono state l’argento della figlia d’arte Larissa Iapichino nel salto in lungo e della staffetta 4×400, arrivato nonostante il forfait all’ultimo di Sibilio. Si aggiunge anche il bronzo di Pietro Arese nei 1500 metri.
L’Italia chiude con 24 podi, prima sia nel medagliere che nel numero di medaglie complessive (11 ori, 9 argenti, 4 bronzi). A seguire la Francia a quota 16 e la Gran Bretagna a 13. Il capo dello Stato Sergio Mattarella è tornato alla serata finale degli Europei in forma privata.
La staffetta 4×100. Una gara che ha visto gli azzurri volare a partire dalla seconda frazione di Jacobs, che ha fatto il vuoto dietro di sé e grazie anche all’ottima partenza di Melluzzo. Patta e Tortu hanno centrato bene i cambi e gestito al meglio il vantaggio accumulato. I tempi dei singoli parziali sono stati i seguenti: Melluzzo 10″45, Jacobs 8″98, Patta 9″34, Tortu 9″05.
Matteo Melluzzo, il primo frazionista azzurro, che ha preso il posto che era stato di Desalu alle Olimpiadi e di Rigali ai Mondiali, ha confessato di aver provato la partenza con la curva, ma non il cambio con Jacobs: “Un titolo che l’Italia non aveva. Dovevamo superare questo scoglio e per me è un’emozione grandissima” ha detto Melluzzo al suo primo Europeo, “arrivare alla finale è stata davvero una cosa unica”.
La forza del gruppo nelle parole di Marcell Jacobs. Per il campione olimpico la staffetta è stata la gara più bella, quella in cui come ha detto, “la sensazione era veramente ottima. Nei 100mt forse ero meno contento per via del tempo. Però questo vuol dire che ci sono, che posso correre molto forte, quindi ora mi godo queste due medaglie, però poi bisognerà andare avanti. Martedì prossimo si gareggia già e non vedo l’ora di scendere in pista”.
Complimenti a vicenda tra Tortu e Patta detto ‘Zip’. “Tanto bello ricevere il testimone da lui” ha detto Filippo Tortu che ha ritrovato il sorriso dopo la delusione dell’argento nei 200mt. “Correre insieme a lui ti da sempre tanta sicurezza. E’ un talento unico. E’ bello averlo in squadra, siamo tanto amici, siamo tutti un bel gruppo e penso che la nostra forza sia proprio questa coesione e la voglia di far bene tutti insieme”.
Patta: “un sogno”. ” Sono veramente felice di dire che Filippo è un grande amico e nell’atletica non è facile trovarne. Noi siamo un gruppo bello, unito, non c’è gelosia se corre un altro. Ci portiamo questa medaglia d’oro a casa, ma con la testa già alle Olimpiadi. Speriamo di fare anche lì un altro grande risultato. Tifateci!”.
La staffetta 4×400. Argento per l’Italia con il tempo di 3’00″81, dietro al Belgio e davanti alla Germania, superata per un solo centesimo. Ed esplode la festa per il quartetto composto da Luca Sito, Vladimir Aceti, Riccardo Meli ed Edoardo Scotti, capace di conquistare il secondo posto nonostante la rinuncia all’ultimo di Alessandro Sibilio, a causa dei crampi avvertiti nella fase di riscaldamento. Ai microfoni della Rai la staffetta si presenta su di giri. “Ho le gambe che sono ancora una bomba”, scherza Aceti. E Luca Sito aggiunge: “Abbiamo fatto una prestazione fuori dalla nostra portata. Siamo superfelici di come è andata”.
Argento anche per Larissa Iapichino nel salto in lungo. La saltatrice azzurra rimasta leggermente distante dal podio per quasi tutta la gara, piazza all’ultimo salto un imperioso 6,94 che le regala l’argento dietro alla fenomenale campionessa tedesca, oro olimpico, Malaika Mihambo capace di arrivare sino a 7,22. Alla fine della prestazione Larissa non nasconde le insidie della prova: “È stata una gara veramente difficile, sono stata brava a rimanere sempre sul pezzo. All’inizio avevo un po’ di crampi, ci tenevo a regalare anche io qualcosa di magico a questa meravigliosa Roma. Poi sono andata bene, in crescita costante. Non ci possiamo lamentare ma magari volevo qualcosina in più. Sono molto soddisfatta per la continuità dimostrata e già focalizzata sui prossimi appuntamenti. Voglio migliorare sempre, io ci provo. Spero di aver reso tutti orgogliosi di me”.
E pochi minuti dopo l’argento di Larissa arriva la grande impresa di bronzo, nella finale dei 1500 maschili, di Pietro Arese. Il torinese lotta fino alla fine addirittura per il secondo posto, dietro al fenomeno norvegese Jakob Ingebrigtsen poi vincitore in 3’31″95, ma deve cederlo al belga Jochem Vermeulen secondo con 3’33″30.