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Fase 2 in Calabria, il Tar accoglie il ricorso del Governo. Annullate le riaperture di bar e ristoranti

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Fase 2 a colpi di carte bollate in Calabria. Il Tar di Catanzaro ha annullato, con una sentenza emessa nella camera di consiglio di questa mattina, il provvedimento della presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, nella parte in cui aveva consentito la ripresa delle attività di bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie e agriturismo con somministrazione esclusiva all’aperto.

“Spetta infatti al presidente del Consiglio dei ministri individuare le misure necessarie a contrastare la diffusione del virus COVID-19 ” si legge nella sentenza, “mentre alle Regioni è dato intervenire solo nei limiti delineati dall’art. 3, comma 1 d.l. n. 19 del 2020, che però nel caso di specie è indiscusso che non risultino integrati”.

Il ricorso contro il provvedimento era stato proposto dalla presidenza del Consiglio dei ministri la quale aveva sostanzialmente censurato la violazione delle competenze statali fissate dalla disciplina dell’emergenza Covid-19 e contenuta nel decreto legge n. 19 del 2020.

Commenta la sentenza Francesco Boccia: “Le sentenze e le leggi non si discutono ma si applicano. E questo deve valere per ognuno di noi” ha detto il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, che poi ha continuato: “La sicurezza sui luoghi di lavoro per lavoratori e cittadini è una nostra priorità assoluta nell’emergenza Covid-19. Il governo sta facendo ripartire il Paese in sicurezza. Non è la stagione delle divisioni, dei protagonismi e dell’individualismo”.

L’avvocato Oreste Morcavallo, uno dei difensori della Regione, si ritiene comunque soddisfatto: “E’ una decisione pur rispettabile ma ininfluente: l’ordinanza infatti ha avuto piena esecuzione per 11 giorni e il Governo ha preannunciato per mercoledi’ che disporra’ l’apertura di bar e ristoranti a livello generale. La Regione ha vinto con il mancato accoglimento del decreto cautelare ed ha avuto un importante risultato acquisendo la primazia politico-istituzionale di tutela delle prerogative costituzionali delle regioni”.

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