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Festa della Repubblica. Mattarella: “ricostruzione post sisma è priorità nazionale”

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Oggi, giorno della festa della Repubblica è avvenuta la consueta parata in Via dei Fori Imperiali. Prima della sfilata, l’omaggio del capo dello Stato, Sergio Mattarella, alla tomba del Milite Ignoto al Vittoriano, che ha dato il via alle celebrazioni. Mattarella è poi giunto all’Altare della Patria accompagnato dal ministro della Difesa Roberta Pinotti e dal capo di Stato maggiore della Difesa Claudio Graziano. Sulle scale del Vittoriano, a ricevere il capo dello Stato, ci sono tra gli altri, il presidente del Senato, Piero Grasso, quello della Camera, Laura Boldrini, il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, il presidente della Corte Costituzionale, Paolo Grossi.

L’Inno nazionale è stato intonato dalla banda dell’Esercito e di seguito le Frecce tricolori hanno sorvolato il Vittoriano. Dopo l’alzabandiera solenne e la deposizione di una corona d’alloro sul sacello del Milite Ignoto, Mattarella ha lasciato Piazza Venezia per passare in rassegna le truppe. La parata, al via alle 10, al quale hanno partecipato circa 4.000 persone, tra militari e civili, è stata aperta quest’anno da 400 sindaci, con in prima fila quelli dei Comuni del centro Italia colpiti dal terremoto.

La lettera al capo di Stato Maggiore della Difesa. E in una missiva inviata al capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano, il presidente Mattarella ha dichiarato: “I valori che ci hanno unito il 2 giugno del 1946 continuano a guidarci per realizzare lo stesso desiderio dei nostri padri: dare alle future generazioni un’Italia in pace, prospera e solidale, in grado di assolvere a un ruolo autorevole e propulsivo all’interno di quella comunità internazionale che abbiamo contribuito a edificare”. Così Mattarella che ha poi continuato: “In questo percorso ci accompagna la consapevolezza che in un mondo sempre più interdipendente, non potrà esservi vera sicurezza se permarranno focolai di crisi e conflitti; non potrà esservi vero benessere se una parte dell’umanità sarà costretta a vivere nella miseria”.

Infine chiude: “Ai soldati, marinai, avieri, carabinieri e finanzieri, di ogni ordine e grado ed in modo speciale a quanti in questo giorno di festa sono impegnati nei teatri operativi – conclude il capo dello Stato -, giunga la gratitudine del popolo italiano e mia personale. Viva le Forze Armate, viva la Repubblica!“.

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