Finito il viaggio in Turchia di Papa Francesco: ritrovare unità
2 min readAll’inizio della terza e conclusiva giornata del suo viaggio in Turchia, Papa Francesco ha incontrato, nella Rappresentanza Pontificia a Istanbul, il Gran Rabbino del Paese, Isak Haleva.
Il Pontefice è poi giunto nella chiesa patriarcale di San Giorgio ha partecipato alla “divina liturgia” per la festa del patrono Sant’Andrea insieme con il Patriarca Bartolomeo.
“Voglio assicurare a ciascuno di voi che, per giungere alla meta sospirata della piena unità, la Chiesa cattolica non intende imporre alcuna esigenza, se non quella della professione della fede comune”. La piena comunione tra cattolici e ortodossi non significa né sottomissione, né assorbimento, ma piuttosto accoglienza”
Bergoglio ha poi aggiunto
“Come cristiani siamo chiamati a sconfiggere insieme quella globalizzazione dell’indifferenza che oggi sembra avere la supremazia e a costruire una nuova civiltà dell’amore e della solidarietà. Nel mondo, ci sono troppe donne e troppi uomini che soffrono per grave malnutrizione, per la crescente disoccupazione, per l’alta percentuale di giovani senza lavoro e per l’aumento dell’esclusione sociale, che può indurre ad attività criminali e perfino al reclutamento di terroristi. Oggi si levano con forza voci che non possiamo non sentire”
Il Pontefice ha poi ricordato le vittime nella moschea di Kano in Nigeria definendole un peccato gravissimo contro Dio.
Francesco e Bartolomeo nella dichiarazione congiunta firmata a Istanbul, hanno poi affermato
“Esprimiamo la nostra comune preoccupazione per la situazione in Iraq, in Siria e in tutto il Medio Oriente. Siamo uniti nel desiderio di pace e di stabilità e nella volontà di promuovere la risoluzione dei conflitti attraverso il dialogo e la riconciliazione”