Formula 1, negli USA colpo di coda Ferrari con Raikkonen. Festa rimandata per Hamilton
E’ stato un weekend di motori con una sola sentenza: Marc Marquez campione MotoGP con 3 gare d’anticipo. In Formula 1 invece è andata diversamente: Lewis Hamilton è costretto a rimandare la festa per il titolo Mondiale 2018. Ad Austin però non trionfa la Ferrari di Vettel, ma quella di Raikkonen. Il britannico della Mercedes chiude al terzo posto, Seb al quarto. La Ferrari dunque vince il GP degli Usa col finlandese che precede Verstappen e l’inglese. Per Lewis, è soltanto rimndato l’appuntamento col quinto campionato del mondo vinto in carriera. Manca solo l’aritmetica, dopo i tanti errori Ferrari e di Vettel. Il pilota tedesco e il Cavallino Rampante sono andati in tilt proprio sul più bello dopo la vittoria di Silverstone in casa di Hamilton. Un black out inspiegabile ma determinante e decisivo quello della Casa di Maranello. Un black out che fa rimandare al prossimo anno i sogni di gloria. La Ferrari non vince un Mondiale dal 2007 quando trionfò proprio col vincitore di oggi in America: Kimi Raikkonen.
Kimi torna sul gradino più alto del podio dopo 5 anni. Ad Austin ha vinto dunque la Ferrari di Kimi Raikkonen davanti a Max Verstappen e Lewis Hamilton. Niente da fare per l’inglese della Mercedes che stavolta, malgrado la pole, non ha tratto beneficio da una sosta anticipata per sostituire le gomme. La sosta supplementare ha dato invece via libera alla Ferrari del finlandese e alla Red Bull dell’olandese, e il quarto posto di Sebastian Vettel ha rinviato tutti i discorsi iridati (almeno) a Città del Messico domenica prossima. Il Mondiale mancato da Hamilton è la notizia più grande arrivata da Austin, accanto alla vittoria della Ferrari di Raikkonen: Kimi non vinceva dal GP d’Australia del 2013 e pertanto dopo 5 anni, a 4 GP dalla fine della sua storia col Cavallino, si è tolto una grande soddisfazione. E rinforzato i rimpianti della “Rossa” e di Vettel, che in questo weekend avrebbe potuto senza dubbio prendersi 25 punti per infastidire un po’ di più Hamilton. Ormai è andata, e a Maranello si lavora già per la prossima stagione.