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Fosse Ardeatine, Meloni: “Innocenti massacrati perché italiani”. Anpi e opposizioni attaccano: “Uccisi perché antifascisti”

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Nel giorno del 79esimo anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine è polemica per le dichiarazioni di Giorgia Meloni. Nelle parole della presidente del Consiglio affidate stamane a una nota, il ricordo dei “335 italiani barbaramente trucidati dalle truppe di occupazione naziste come rappresaglia dell’attacco partigiano di via Rasella. Una strage che ha segnato una delle ferite più profonde e dolorose inferte alla nostra comunità nazionale: 335 innocenti massacrati solo perché italiani“.

Immediata la risposta di Anpi e delle opposizioni. “Le vittime – scrive in una nota l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – non furono uccise solo perché italiane. Erano italiani e antifascisti, ebrei, partigiani”. La presidente del Consiglio, allora, ha poi precisato da Bruxelles: “Li ho definiti italiani, che vuol dire che gli antifascisti non sono italiani? Sono stata onnicomprensiva…”.

Intanto, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, seguito dal ministro della Difesa Guido Crosetto, ha reso omaggio alle vittime dell’eccidio delle Fosse Ardeatine. Alla cerimonia al Mausoleo hanno partecipato, tra gli altri, il presidente del Senato Ignazio La Russa, il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, la vice presidente della Regione Lazio, Roberta Angelilli. Nell’assoluto silenzio, con molta commozione dei familiari presenti, sono stati scanditi tutti i 335 nomi delle vittime della strage nazista delle Fosse Ardeatine. Sullo schermo i volti in bianco e nero dei martiri. Il silenzio è poi esploso, alla termine della lettura del lungo elenco, in un applauso. Mattarella, con le altre istituzioni presenti, ha deposto una corona di alloro sulla lapide in omaggio ai martiri e, alla conclusione della cerimonia, ha visitato le grotte e il sacrario.

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