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Francia: ok al Grande Fratello

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Primo passo in Francia verso il controllo telematico di massa: l’Assemblée Nationale ha adottato a larga maggioranza la controversa riforma dell’intelligence, un “Patriot Act” per contrastare il terrorismo dopo la tragedia di Charlie Hebdo. Il testo, che include l’uso di scatole nere per setacciare il web, è stato approvato in prima lettura con 438 voti a favore e 86 contrari. La questione passa ora  al  Senato, cui spetta il vaglio definitivo a fine maggio.

A nulla sono servite, dunque, le proteste di ieri sera davanti alla sede dell’Assemblée Nationale, volte a contestare il testo ma soprattutto l’adozione della misura della scatola nera, di cui dovranno dotarsi le compagnie telefoniche per risalire alle attività degli utenti in rete e segnalare quelle sospette; essa  è considerata, infatti,   un pericoloso strumento di sorveglianza di massa.

Ma per rispondere alle proteste di chi denuncia una limitazione delle libertà individuali, l’avvio di “un controllo di massa” e la “morte della privacy”, Hollande ha, comunque,  promesso che farà esaminare la conformità della riforma dal consiglio costituzionale. Con il nuovo testo, gli 007 potranno, infatti, fare un maggior uso delle intercettazioni telefoniche, nascondere un microfono all’interno di un’auto o di un appartamento, sistemare chip Gps ovunque ritengano opportuno. Il tutto senza l’accordo di un giudice.

Più precisamente, secondo la riforma, il controllo verrà attribuito al Cnctr, la Commissione Nazionale di controllo delle tecniche di intelligence, che però dispone solo di parere consultivo. Il vero potere decisionale resta dunque nelle mani del premier.

Nel dibattito all’Assemblée Nationale, gli equilibri politici sono stati a dir poco inconsueti: l’opposizione di destra di Nicolas Sarkozy ha appoggiato i socialisti per condurre in porto la riforma. Mentre il Front National di estrema destra si è unito a sorpresa alle associazioni per denunciare una deriva negli equilibri tra “libertà e sicurezza”.

 

 

 

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