ART News

Agenzia Stampa per emittenti radiofoniche

Germania, Formula 1 show: nel caos trionfa Verstappen davanti a uno splendido Vettel che rimonta dall’ultimo posto

4 min read

Il meteo incerto alla vigilia, lasciava presagire a una corsa pazza per il Gran Premio di Germania di Formula 1. E gara pazza è stata: tra pioggia a intermittenza, innumerevoli Safety car (4 più 3 virtual), incidenti a ripetizione e un numero di cambi gomme da record. Alla fine, questa pazza corsa l’ha vinta Max Verstappen tra il tripudio dei tifosi olandesi che hanno trasformato Hockenheim in un circuito “orange”. Bravo, Max, a sopravvivere al caos, rimediando anche a un testacoda, fino a scappare quando è stato il momento. L’altra impresa di giornata è firmata Sebastian Vettel: il tedesco della Ferrari, approfittando della baraonda, è stato capace di prendersi la piazza d’onore dopo essere partito dall’ultimo posto in griglia. Quasi come fece Barrichello nel 2000: quasi perchè Rubens quella volta con la Ferrari vinse partendo dall’ultima casella.

Il Seb che non ti aspetti. Dopo un anno di crisi totale, iniziato con la morte di Sergio Marchionne (scomparso il 25 luglio 2018), oggi abbiamo finalmente rivisto il Vettel dei bei tempi. Bravissimo alla partenza, scattato subito a mille per mangiarsi una grossa fetta del gruppone che lo precedeva. In corso d’opera ha faticato un po’ sul passo, ma a differenza di tutti gli altri piloti non ha sbagliato nulla, cogliendo la grande occasione nel finale, quando la Safety car lo ha portato sotto il gruppo di outsider che si è sorprendentemente ritrovato in lotta per il podio.

Un podio sul quale è salito per la prima volta con la Toro Rosso, il russo Daniil Kvyat (nel 2016 era riuscito a salirci con la Red Bull). La Toro Rosso invece non ci saliva da ben 11 anni, ovvero da Monza 2008 con Vettel. E in tutto ciò le due super Mercedes e la “Rossa” di Leclerc? Out. Stesso discorso per la Red Bull di Pierre Gasly. Per tutte, fatale il cambio di direzione del Motodrom. Al via, Verstappen si inchioda e le due Mercedes ne approfittano: 1° Hamilton, 2° Bottas. Dietro, Leclerc balza dal 10° al 6° posto; Vettel dal 20° al 14°. La prima Safety entra al 3° giro a causa dell’incidente di Sergio Perez. Consueta girandola di cambi per montare le gomme intermedie. Vettel nel frattempo continua a risalire raggiungendo l’8° posto.

Azzardi e colpi di scena. Dal 23° giro qualcuno comincia ad azzardare le gomme slick: inizia Magnussen, poi Vettel (mette le rosse), Verstappen (monta le gialle) e via via tutti gli altri, sfruttando la Virtual safety car decretata per un lungo di Lando Norris. Solo che con le slick non si sta in pista. Come detto, tutti gli errori sono nel cambio di direzione al Motodrom, le ultime due curve : Verstappen si gira ma resta in pista. Leclerc no, si schianta e si ferma nella ghiaia. Poco dopo sbaglia anche Hamilton, nello stesso punto. Danneggia l’ala, ma riesce a ripartire, entra ai box, tagliando malamente la traiettoria (si prenderà 5” di penalità) i meccanici non hanno le gomme pronte, il pit durerà 50”. Ancora Safety car, e ancora tutti dentro a rimettere le gomme verdi-intermedie. Davanti c’è Verstappen, secondo Hulkenberg, terzo Bottas, quarto un eccellente Albon, quinto Hamilton, Vettel è ottavo.

Le due Mercedes si prendono seconda e terza posizione. Intanto, davanti Verstappen allunga. È il giro numero 41 quando nel solito punto va a sbattere Nico Hulkenberg. Altra Safety car allora. Ancora un giro di pit-stop per rinnovare le gomme verdi, ma non per tutti. Ennesimo rimescolamento di carte. Perché al 48° giro non piove, la pista va asciugandosi di nuovo e c’è la processione ad andare a montare le rosse. In testa rimane Verstappen, ma dietro è bagarre: secondo Stroll, terzo Kvyat, quarto Bottas, quinto Sainz; Vettel è nono, Hamilton dodicesimo, Giovinazzi tredicesimo. Kvyat passa Stroll; Albon supera Gasly per il 7° posto.

Il gran finale. Al 52° giro, incredibilmente, sbaglia ancora Hamilton: un 360° senza urti, che lo sbalza ultimo, cioè 15°, dietro anche alle derelitte Williams. Alla fine chiuderà 9°, in zona punti, grazie alla penalità inflitta alle due Alfa Romeo. Tre giri dopo scivola via anche l’altra Mercedes: Bottas si stampa sotto al solito Motodrom. Con un altro boato degli olandesi presenti in tribuna. Torna dentro la Safety car, che ormai ha fatto quasi gli stessi giri delle auto in corsa. E si ricuce tutto: Vettel è quinto, davanti ha Sainz, Stroll e Kvyat. Il podio è a portata di tiro. Al giro 60 si prende Sainz. Sul rettilineo del 62° si beve Stroll. Al 63° supera Kvyat ed è secondo e contento: una gran bella iniezione di fiducia di cui Seb aveva tanto bisogno per uscire dal tunnel della crisi.

La grande delusione delle Alfa Romeo. Sfuma nella serata di domenica l’ottimo doppio piazzamento delle due Alfa Romeo nel GP di Germania. Kimi Raikkkonen e Antonio Giovinazzi, che avevano chiuso, rispettivamente, al 7° e all’8° posto, sono stati infatti penalizzati di 30 secondi per violazione del regolamento tecnico relativamente al punto di stacco della frizione; risultato troppo veloce dalle misurazioni della Fia. Così si sono ritrovati 12° e 13°, facendo entrare in zona punti Lewis Hamilton (9°) e Robert Kubica (10), che conquista in tal modo il primo punto stagionale per la Williams. L’Alfa Romeo ha comunque annunciato l’intenzione di fare appello contro la decisione. Ribadiamo un concetto espresso qualche settimana fa, la Formula 1 è come il calcio con la Var: bisogna sempre aspettare prima di esultare.

Autore