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Germania. Karrenbauer nuova leader della Cdu dopo Angela Merkel

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Cambio al vertice della Cdu tedesca. È Annegret Kramp-Karrenbauer la nuova presidente del partito. Sarà la delfina di Angela Merkel a succedere, dunque, alla leader del partito degli ultimi 18 anni.

Soprannominata Akk, 56 anni, ex premier del land della Saarland e già segretario generale dell’Unione cristiano Democratica, ha ottenuto 517 voti contro i 482 andati al ricco uomo d’affari Friedrich Merz, antico rivale di Merkel, che voleva spostare a destra l’asse del partito conservatore al governo in Germania.

Accetto la vittoria e ringrazio per la fiducia. Ringrazio gli altri candidati per quella che è stata una competizione corretta. Invito anche Merz e Spahn (l’altro sfidante, ndr) a concorrere al rinnovamento del partito”, ha detto Kramp-Karrenbauer tra gli applausi.

Oggi anche il discorso d’addio della Cancelliera. La plenaria ha lungamente applaudito e i presenti si sono alzati in piedi per la cancelliera. Tanta la commozione.

“Percepiamo tutti che oggi sarà un congresso di partito speciale”, ha detto la Merkel. “Abbiamo tutti insieme un obiettivo: vogliamo che la Cdu sia un forte partito popolare del centro, e che sia in grado di garantire la giusta offerta per il futuro del nostro Paese”. La Cdu ha il compito di “difendere i valori della società liberale”, e deve farlo “mantenendo la letizia nel cuore”, ha sottolineato la Merkel citando le molte possibili sfide che ha davanti a sé il partito per il futuro: la radicalizzazione del discorso politico per effetto del populismo, “con toni sempre più urlati”, “la minaccia al multilateralismo” e le guerre commerciali, “guerre, terrorismo” che producono l’enorme flusso di profughi che mette “alla prova l’Europa”, “il cambiamento climatico che modifica il pianeta”, “la plastica nel mare”, “la Brexit, una profonda cesura”, “la tenuta dell’Europa e della moneta unica”.

La votazione per la successione. E’ stato un vero e proprio testa-a-testa, dall’esito incerto fino all’ultimo minuto. Al primo turno nessuno dei tre sfidanti aveva superato il 50% dei consensi. Su 990 voti validi, la segretaria generale aveva ottenuto 450 voti, ossia il 45%, mentre il principale sfidante, Friedrich Merz, si era fermato a 392 voti, pari al 39,4% dei consensi. Jens Spahn aveva totalizzato 157 voti. E’ stata la prima volta nella storia della Cdu che si è arrivati a un ballottaggio.

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