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Germania: la Spd dice sì al governo di ‘Grande coalizione’ con la Merkel

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Il congresso della Spd decide il destino di Angela Merkel e del suo governo di grande coalizione. L’Spd ha votato sì e in questo modo i socialdemocratici tedeschi accettano di avviare le trattative per la formazione di un governo con la Cdu/Csu della cancelliera Angela Merkel.

Il documento uscito dai colloqui esplorativi è un manifesto per una ‘Germania europea’ che prevede un ‘sì a solidarietà e investimenti’, aveva detto alla vigilia del voto il leader dei socialdemocraici tedeschi Martin Schulz.

A favore della mozione sostenuta dal leader Martin Schulz hanno votato 362 delegati, 279 i contrari.

Schulz ha vinto, ma la sua linea all’interno del partito socialdemocratico tedesco non ha sfondato, tanto da aver reso necessaria la conta dei voti a Bonn. Rispetto ai 642 delegati presenti al congresso dell’Spd, per il sì al governo con Angela Merkel si è pronunciato il 56,4%. Un risultato che rende i contrari alla grande coalizione una “minoranza qualificata”, secondo i primi commenti di chi ha sostenuto la linea del ‘no’.

L’ex presidente del Parlamento europeo ha ricordato che già nella fase preliminare con Cdu e Csu sono stati concordati una pensione minima più alta, la parità dei contributi sanitari tra datori di lavoro e lavoratori e l’abolizione del contributo di solidarietà per i meno abbienti. Schulz ha promesso un ulteriore impegno per una stretta sui contratti a termine, per una sanità più equa e per una maggiore solidarietà con i migranti e ha puntualizzato che “con noi non ci sarà mai un tetto ai profughi”.

Rispondendo ai timori dei suoi oppositori, Schulz ha detto che “governare e innovare non sono in contraddizione” e ha promesso anzitutto un percorso di rinnovamento per i socialdemocratici. Il segretario generale Lars Klingbeil preparerà una proposta entro marzo, proprio su questo.

 

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