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A Gerusalemme l’addio a Shimon Peres

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Tutti i leader del mondo si sono ritrovati a Gerusalemme per i funerali dell’ex premier ed ex presidente israeliano, premio Nobel per la pace del 1994, Shimon Peres: il primo che aprì alla politica di non- odio verso la Palestina.

Il premier Matteo Renzi, arrivato questa mattina e su Twitter ha scritto: “A Gerusalemme per dare l’ultimo saluto a un grande del nostro tempo”.

Le esequie hanno avuto inizio alle 8 (ore italiane) col trasferimento del suo feretro dalla Knesset (il parlamento israeliano) al cimitero del vicino Monte Herzl, dove l’ex capo di Stato sarà inumato nel settore dei Grandi della Nazione.

Lo stato israeliano ha predisposto la massima allerta, con le forze di sicurezza dispiegate in tutta la regione e decine di strade chiuse e 8.000 agenti schierati.

Circa 70 paesi sono rappresentati alle esequie: un tributo e un segno del rispetto che Peres, 93 anni, acquisì nel tempo, passando da falco militarista a sostenitore della pace. Circa 50mila persone sono sfilate ieri davanti alla bara di quello che è considerato l’ultimo padre fondatore di Israele, esposta di fronte alla Knesset.

Il presidente americano Barack Obama prenderà la parola insieme a Bill Clinton, al presidente israeliano Reuven Rivlin, al premier Benjamin Netanyahu e al presidente del parlamento Yuli Edelstein. Parleranno anche lo scrittore Amos Oz, i due figli e la figlia di Peres.

L’ex presidente Shimon Peres è morto mercoledì scorso a seguito delle complicazioni di un ictus, per il quale era ricoverato dal 13 settembre.

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