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Gli stress test dell’Eba promuovono le banche italiane. Male Deutsche Bank

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Unicredit, Intesa SanPaolo, Ubi e Bpm hanno superato gli stress test condotti dall’Autorità bancaria europea. I risultati sono in linea con la media Ue. Dati poco brillanti invece per Deutsche Bank, che è dietro alle banche italiane, “nel complesso le banche europee hanno mostrato una buona capacità di tenuta”. “I risultati confermano il generale rafforzamento della solidità del sistema bancario europeo”, il commento di Bankitalia.

Gli stress test sono le prove a cui periodicamente l’Autorità bancaria europea (Eba) sottopone gli istituti del Vecchio Continente, misurando la loro tenuta nel caso in cui si realizzasse uno scenario economico e finanziario particolarmente avverso.

Lo stress test effettuato dall’Eba indica per Unicredit: un capitale al 9,34% in caso di scenario avverso nel 2020 (al 10,31% nel 2018, al 9,58% nel 2019) contro un dato della situazione al 2017 ridefinito al 12,80%. Il delta negativo in presenza di scenario avverso al 2020 è indicato fra un massimo di 438 e un minino di 346 punti base.

Per Intesa Sanpaolo invece: un capitale all’10,40% in caso di scenario avverso nel 2020 (al 10,80% nel 2018, al 10,64% nel 2019) contro un dato della situazione al 2017 ridefinito al 13,24%. Il delta negativo in presenza di scenario avverso al 2020 è indicato fra un massimo di 287 e un minino di 284 punti base.

Per quanto riguarda Bpm: un capitale all’8,47% in caso di scenario avverso nel 2020 (al 9,93% nel 2018, al 9,40% nel 2019) contro un dato della situazione al 2017 ridefinito al 13,94%. Il delta negativo in presenza di scenario avverso al 2020 è indicato fra un massimo di 547 e un minino di 389 punti base.

Infine lo stress test indica per Ubi (Unione di Banche Italiane): un capitale all’8,32% in caso di scenario avverso nel 2020 (al 9,76% nel 2018, al 9,25% nel 2019) contro un dato della situazione al 2017 ridefinito all’11,70%. Il delta negativo in presenza di scenario avverso al 2020 è indicato fra un massimo di 338 e un minino di 324 punti base.

Il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, si è detto soddisfatto dell’esito degli stress test condotti dall’Autorità bancaria europea (EBA) sullo stato di salute del sistema bancario italiano. Lo rende noto il ministero dell’Economia in una nota.

Positivo anche il commento della Bce: Tutte le 33 banche sotto la vigilanza della Bce appaiono oggi “più solide di fronte a shock finanziari”, ha commentato infatti Daniele Nouy, presidente del Consiglio di Vigilanza bancaria.

Dati per Deutsche Bank più bassi delle italiane negli stress test dell’Eba: in caso di scenario avverso il capitale è indicato per l’istituto tedesco per il 2020 al 8,14% contro il 14,65% del 2017 e un delta negativo indicato fra 666 e 651 punti base. Ancor peggio Nordeutsche Landesbank, il cui dato Cet1 transitional con scenario avverso nel 2020 è il più basso fra tutte le banche censite: al 7,07%.

Risultati poco brillanti pure per le quattro britanniche sullo sfondo delle incognite della Brexit. Barclays è risultata la peggiore negli stress test, male anche la francese Societè Generale escono con alcuni dei risultati peggiori fra i maggiori gruppi bancari europei dagli stress test Eba-Bce appena pubblicati. Lo si legge nei dati forniti dall’Autorità bancaria europea, che per Barclays, nello scenario peggiore, calcola un coefficiente di capitale regolamentare Cet1 al 7,28% (6,37% nel conteggio ‘fully loaded’ dei nuovi standard contabili Ifrs9): il peggior risultato di tutte le 48 banche europee considerate.

Per il ‘big’ francese dell’investment banking il Cet1 transitorio è al 7,61%. Risultati superiori ai minimi di Basilea ma al di sotto dell’8% spesso utilizzato come soglia minima. La banca d’Inghilterra, in una nota, ha scritto che i risultati degli stress test confermano la sua precedente valutazione secondo cui le quattro principali banche inglesi sono preparate a un grave shock economico e di mercato.

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