Gli Usa lanciano una cyber offensiva contro lʼIran
2 min readCyber attacchi degli Stati Uniti contro un gruppo di intelligence iraniano che gli 007 americani riterrebbero abbia contribuito a pianificare i recenti attacchi contro le petroliere nel Golfo dell’Oman. Il New York Times rivela che sono avvenuti lo stesso giorno in cui il presidente Donald Trump aveva rivelato di aver annullato un attacco verso 3 obiettivi iraniani dopo l’abbattimento di un drone americano che, secondo Washington, sarebbe avvenuto in acque internazionali. Gli aerei erano già in volo e le navi in zona pronte ad attaccare, quando è arrivato lo stop: “Eravamo pronti a colpire 3 diversi obiettivi quando ho chiesto quante persone sarebbero morte. Un generale mi ha risposto ‘150, signore’. Dieci minuti prima dell’attacco, ho fermato l’azione, non proporzionata all’abbattimento di un drone” ha twittato Trump.
Tre funzionari americani coperti dall’anonimato hanno detto all’Associated Press che l’operazione ha disabilitato gli apparati informatici iraniani di controllo dei sistemi missilistici iraniani. L’attacco informatico americano non è comunque l’unico delle ultime settimane: secondo CrowdStrike e FireEye, che monitorano costantemente le attività relative alla sicurezza digitale, gli hacker iraniani hanno iniziato ad attaccare le agenzie governative statunitensi e diversi settori economici, compresi quelli del petrolio e del gas, subito dopo l’inizio delle tensioni tra Washington e Teheran, inviando ondate di email di spear-phishing (che in genere imitano le e-mail legittime ma contengono software dannoso). Non è chiaro però se con questi attacchi gli iraniani siano riusciti a infiltrarsi nelle reti informatiche statunitensi.
Intanto ieri, intervistato dalla Nbc, il presidente Usa ha affermato di non volere una guerra con l’Iran, ma se si arriverà a un conflitto, vi sarà “un annientamento come non avete mai visto prima”. “Ma non sto cercando di farlo”, ha ribadito Trump durante l’intervista, in cui afferma la sua disponibilità a dialogare con Teheran se questa accetta di rinunciare al nucleare.