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Google inverte la rotta sulla pubblicità: stop ai tracciamenti personali sul web

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Svolta ‘etica’ di Google che smetterà di utilizzare la tecnologia che traccia gli utenti su Internet e di vendere le inserzioni pubblicitarie sulla base di questa modalità di tracking . Una mossa che potrebbe accelerare un importante cambiamento nel modo in cui le aziende fanno advertising online, di fronte alle crescenti preoccupazioni sulla privacy da parte di gruppi di difesa e regolatori governativi.

“Se la pubblicità digitale non si evolve per affrontare i crescenti timori della gente sulla privacy e sull’uso dell’identità personale si rischia il futuro” di un internet libero e aperto, afferma Google.

Per David Temkin, direttore del Product Management, Ads privacy and Trust di Google: “Mantenere un internet aperto e accessibile a tutti richiede a tutti noi uno sforzo in più per proteggere la privacy e ciò significa porre fine non solo ai cookie di terze parti, ma anche a qualsiasi tecnologia utilizzata per tracciare le singole persone mentre navigano sul web”.

Poi Temkin chiarisce: “Lo scorso anno Chrome ha annunciato la sua intenzione di rimuovere il supporto per i cookie di terze parti, dedicandosi all’iniziativa Privacy Sandbox e lavorando con tutto il settore per creare innovazioni che proteggano la privacy delle persone, pur continuando a fornire risultati per inserzionisti e publisher – aggiunge Temkin -. Nonostante questo, spesso ci viene chiesto se Google si unirà ad altri attori che intendono sostituire i cookie di terze parti con identificatori alternativi a livello di utente nel settore della tecnologia pubblicitaria. Oggi vogliamo chiarire che una volta eliminati gradualmente i cookie di terze parti, non creeremo identificatori alternativi per monitorare le persone mentre navigano su Internet, né li useremo nei nostri prodotti”.

Oggi Google controlla più della metà del mercato pubblicitario digitale in tutto il mondo, un mercato che nel 2020 si è avvicinato parecchio ai 300 miliardi di dollari. Numeri ai quali hanno contribuito proprio queste tecniche di tracciamento.

Probabilmente il colosso di Mountain View ha calcolato bene costi e benefici di questa decisione, puntando ad un grande ritorno sull’immagine aziendale, dimostrando di voler fare per primo ulteriori passi avanti verso il totale rispetto della privacy degli utenti.

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