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Governo, incarico a Cottarelli. Di Maio chiama alla mobilitazione

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Carlo Cottarelli è stato incaricato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella di formare un governo neutrale allo scopo di tenere i conti in ordine. L’economista e commissario alla spending review si è detto onorato come italiano di aver ricevuto questo incarico e ha spiegato che in caso di assenza di fiducia si dimetterà immediatamente. Si dovrebbe trattare di un governo snello, con pochi ministri, la cui lista sarà presentata al Quirinale in tempi strettissimi, senza preventive consultazioni. Cottarelli  ha spiegato che il suo compito è quello dell’ordinaria amministrazione e che si presenterà in Parlamento con un programma che porti l’Italia al voto nel 2019, dopo il sì alla Legge di Bilancio, se avrà la fiducia; o “dopo agosto” se non l’avrà. Cottarelli garantisce una gestione prudente dei conti e sottolinea l’importanza di un dialogo costruttivo con l’Unione Europea, nel pieno riconoscimento del ruolo essenziale dell’Italia e conferma anche la “continua partecipazione all’area dell’euro”.

Il Pd annuncia il sì, mentre Matteo Salvini avverte Berlusconi che se FI voterà la fiducia al nuovo governo, può dire addio all’alleanza con la Lega. 

Protesta anche il leader pentastellato Luigi Di Maio, che dopo l’incontro con Salvini, definisce un atto ignobile quello di non far partire il governo di alleanza Lega-M5s. “In aula c’è la maggioranza Lega-5S e abbiamo un contratto da realizzare dichiara Di Maio, che chiama gli italiani alla mobilitazione: “fatevi sentire, è importante che lo facciate sin da ora. Organizzeremo delle manifestazioni pacifiche, simboliche”. Di Maio in segno di protesta per quanto sta accadendo ha appeso il Tricolore alle finestre degli uffici dei gruppi pentastellati e  ha spronato a fare altrettanto i militanti, che ha inoltre invitato a Roma Il 2 giugno per una grande manifestazione. 

Lo spread tra Btp decennale e bund tedesco intanto chiude in forte rialzo a 233 punti base dai 204 venerdì, sui massimi da fine 2013, con una tensione ancora più alta sulla scadenza a due anni che balza a 152 da 108 di venerdì. Il rendimento del Btp decennale, al 2,66%, supera il livello di guardia del 2,50% con il probabile voto anticipato dopo l’estate che fa presagire rischi politici ed alta instabilità.

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