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Green pass: domani possibili disagi nel trasporto merci, porti e mezzi pubblici

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Domani entrerà in vigore l’obbligo di Green pass per i lavoratori e il Viminale è in allerta in vista dei possibili disagi nel trasporto merci, porti e mezzi pubblici. Tra i settori che preoccupano maggiormente le autorità, quello degli autotrasporti, con cui entra nel Paese il 90% delle merci in circolazione attraverso i mezzi guidati da circa 350mila lavoratori.

“Siamo in dittatura, faremo comunque lo sciopero e vedremo chi vincerà”. Lo ha dichiarato il portavoce del Coordinamento dei lavoratori portuali di Trieste, Stefano Puzzer, annunciando che il blocco dell’attività, previsto dal 15 al 20 ottobre, verrà attuato nonostante l’iniziativa sia stata dichiarata illegittima. Uno spiraglio però arriva dal direttivo: “Pronti a discutere in caso di slittamento del pass”.

Il presidente di Assologistica-Confindustria Umberto Ruggero parla di “tempesta perfetta” e stima che da domani possa mancare il 30-40% del personale, in un settore dove è già “cronica carenza di personale”. Per questo motivo chiede al governo almeno una proroga per l’entrata in vigore dell’obbligo, così da concordare nuove regole per la logistica.

La sensazione che si possano creare tensioni arriva anche dal presidente di Conftrasporti-Confcommercio, Paolo Uggé, che si è detto contrario all’obbligo del certificato. La proposta al governo è di continuare a utilizzare le norme del protocollo di sicurezza siglato a inizio pandemia, quando non esistevano vaccini ma il settore non si è mai fermato.

Inoltre, spiega Uggè, qualora il governo decidesse di chiudere un occhio sui vaccini stranieri, Conftrasporti non esclude rimostranze da parte degli italiani per disparità di trattamento: “Se gli autotrasportatori esteri potranno venire in Italia senza Green pass, stiamo valutando di invitare le imprese a fermare i camion. Ci auguriamo di no, ma ne stiamo discutendo”, ha dichiarato ancora.

Nodo trasporto pubblico – Secondo stime recenti, sarebbe circa il 10-20% dei lavoratori del settore a non essere immunizzato contro il Covid. Si temono quindi disagi alla circolazione, soprattutto nelle grandi città.

A Milano, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, sarebbero circa 150 le persone impiegate dall’azienda di trasporto pubblico Atm a non avere il Green pass. Secondo il sindacato Orsa, tra i dipendenti di Trenord il personale non vaccinato è invece il 15%, per un totale di 200-300 impiegati. Circa un centinaio di ferrovieri avrebbe già detto che domani non sarà presente al lavoro.

Anche a Roma sale la preoccupazione per garantire il trasporto pubblico essenziale. L’Atac si porta avanti, e fa sapere che da domani attiverà sistemi di monitoraggio di “assenze anomale”.

A Torino, la GTT conta di organizzare una “fastline” per sottoporre a tamponi più rapidamente il personale non vaccinato. Quello dei tamponi è un tema dibattuto e in generale, quasi tutte le sigle sindacali si dicono concordi della necessità di garantire test gratuiti. Scelta, per ora, scartata dal governo ma messa in campo direttamente dal Ministero dell’Interno solo per quanto riguarda il settore portuale, così da scongiurare rimostranze e difficoltà operative. La scelta è piaciuta ai sindacati – Cgil, Cisl e Uil – ma non è stata ritenuta sufficiente dallo scalo che per primo ha minacciato di chiudere con l’entrata in vigore dell’obbligo di Green pass.

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