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Guerra in Ucraina: Berlino dice sì all’invio dei carri armati Leopard

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Arriva la svolta sui tank per l’Ucraina. Gli Stati Uniti sono pronti a inviare  31 Abrams M1, punta di diamante dell’equipaggiamento militare a stelle e strisce. Il presidente americano Joe Biden nel suo discorso odierno ha sottolineato: “Sono i tank più potenti del mondo”. Poi a chi gli chiedeva se la decisione fosse stata forzata dalla mossa di Berlino ha replicato: “Nessuna forzatura. Siamo uniti nel sostenere l’Ucraina”.

Tuttavia le tempistiche non sono ancora chiare. Potrebbero infatti volerci diversi mesi senza contare che l’addestramento delle truppe ucraine all’utilizzo del mezzo high-tech potrebbe a sua volta richiedere alcuni mesi. La fornitura dei tank sarà finanziata attraverso l’Ukraine Security Assistance Initiative, l’iniziativa per l’assistenza alla sicurezza ucraina che prende armi e equipaggiamento direttamente dall’industria privata invece che dagli arsenali Usa.

Via libera invece del governo tedesco, per la consegna di 14 carri armati Leopard 2A6 entro tre mesi. Allo stesso tempo, Berlino incita gli altri Stati che hanno in dotazione questi mezzi corazzati a consegnarli a Kiev, ma Mosca avverte: “Li distruggeremo”.

Scholz difende la scelta di Berlino. “Non lontano da qui c’è una guerra in Europa e dobbiamo chiarire che noi facciamo tutto il necessario per sostenere l’Ucraina, ma allo stesso tempo che noi dobbiamo evitare una escalation che porti a uno scontro fra Nato e Russia. Questo è il principio seguito finora e continueremo a seguirlo”. Queste le parole del cancelliere tedesco parlando al Bundestag.

Metsola plaude all’annuncio di Berlino. “Le nazioni europee hanno deciso di mandare più carri armati all’Ucraina per aiutarla a liberare i propri territori dalla Russia. Il nostro sostegno all’Ucraina è senza sosta”. La presidente dell’Eurocamera, durante il suo discorso all’ European Economic and Social Committee ha quindi aggiunto: “Il Parlamento europeo ha sostenuto anche la richiesta di istituire un tribunale speciale sui i crimini di Mosca e si è fatto promotore dell’iniziativa ‘generatori di speranza’ per sostenere la popolazioni civile”.

In serata al via colloqui telefonici fra il presidente Usa, Joe Biden, il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, il presidente francese, Emmanuel Macron e il britannico Sunak e il premier italiano Giorgia Meloni. Al centro dei colloqui, i prossimi passi per sostenere l’Ucraina.

Anche l’Italia continua a sostenere l’Ucraina. “Il Parlamento ha autorizzato l’invio di materiale militare fino al 31 dicembre, ci saranno tutti i passaggi parlamentari previsti, rispetteremo queste regole: di ogni invio di armi o di materiale militare sarà informato il Parlamento”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che sulle tempistiche per l’invio di missili, ha precisato: ” I tempi sono quelli necessari a far combinare due sistemi che sono compatibili ma ci sono dei problemi di tecnologia, ci sono alcuni sistemi che devono essere resi compatibili”.

La reazione di Mosca: la decisione tedesca è “altamente pericolosa” e “porta il conflitto a un nuovo livello” ha detto l’ambasciatore russo in Germania Sergey Nechaev. Le forze armate russe, intanto, si sono dette pronte a distruggere i carri armati di fabbricazione statunitense e altri equipaggiamenti militari della Nato se verranno forniti all’Ucraina. L’ambasciatore russo negli Stati Uniti Anatoly Antonov, ha sottolineato che Washington vuole infliggere alla Russia una “sconfitta strategica”.

Netta la replica di Putin. “La Russia non può consentire che vengano minacciati i suoi territori storici”. Il presidente russo ha quindi aggiunto- come riporta la Tass- che “lo scopo principale dell’operazione militare in Ucraina è quello di proteggere il popolo e la stessa Russia”.

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