Il Conclave comincerà il 7 maggio. Passo indietro di Becciu che “difende i suoi diritti”
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Ufficializzata la data del Conclave: comincerà mercoledì 7 maggio. Il giorno è stato decisa dalla quinta Congregazione dei cardinali. La prima votazione e quindi la prima fumata, avverrà nel pomeriggio dello stesso giorno.
La mattina i cardinali parteciperanno infatti alla messa ‘Pro eligendo Pontefice’. Nel pomeriggio è quindi previsto l’ingresso nella Cappella Sistina, come ha riferito in un briefing il direttore della Sala stampa vaticana, Matteo Bruni. Al momento non si segnalano assenze di cardinali elettori per il conclave, anche se “qualcuno di loro ha dato notizia che ritarderà l’arrivo per motivi di salute”, ha aggiunto Bruni.
La Cappella Sistina è stata chiusa al pubblico a partire da oggi. Lo ha annunciato la direzione dei Musei Vaticani sul proprio sito. “Si comunica che la Cappella Sistina – si legge – sarà chiusa al pubblico a decorrere da lunedì 28 aprile 2025 per le esigenze del conclave. Sono parimenti sospese tutte le visite ai Giardini Vaticani e alla Necropoli della Via Triumphalis”. A presiedere le operazioni in conclave sarà il cardinale Pietro Parolin. Il cardinale Giovanni Battista Re presiederà invece la messa ‘Pro eligendo Pontifice’.
Intanto potrebbe essere in via di risoluzione il ‘caso Becciu’. Il cardinale è stato rimosso da Bergoglio per lo scandalo finanziario che lo ha coinvolto. Nonostante la condanna in primo grado per peculato e truffa per il caso del palazzo di Sloane Avenue a Londra, il porporato ritiene comunque di dover partecipare al Conclave. Tuttavia secondo fonti vaticane, il cardinale Angelo Becciu avrebbe scelto di fare un passo indietro rispetto alla sua partecipazione al Conclave come elettore. Durante la congregazione generale di questa mattina, Becciu avrebbe inizialmente difeso il suo diritto a essere presente, ma alla fine ha comunicato la sua decisione di ritirarsi.
Il caso Becciu ha provocato molta “sofferenza”, tra i porporati all’interno delle riunioni del pre-Conclave, aveva commentato il cardinale Fernando Filoni parlando con i giornalisti prima di entrare nella riunione delle Congregazioni generali tornate a riunirsi in Vaticano dopo la tumulazione di Papa Francesco.
