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Il mondo della musica piange Aretha Franklin, la “regina del soul”

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Il mondo della musica piange Aretha Franklin. La “regina del soul” si è spenta a Detroit a 76 anni dopo una lunga malattia. Durante la sua carriera ha venduto oltre 75 milioni di dischi in tutto il mondo.

La cantante, anche attivista per i diritti civili, ha trascorso i suoi ultimi istanti circondata dall’affetto dei suoi familiari: “È con profonda tristezza che annunciamo la morte di Aretha Louise Franklin, la regina del soul”, recita il comunicato. “In uno dei momenti più bui delle nostre vite, non riusciamo a trovare parole appropriate per esprimere il dolore del nostro cuore. Abbiamo perso la matriarca e la roccia della nostra famiglia. L’amore che aveva per i suoi figli, nipoti e cugini non aveva confini”.

Nata a Memphis il 25 marzo 1942, a 14 anni esordisce con l’album “Songs of Faith” e nel 1960 firma un contratto con la Columbia Record. Due anni più tardi sposa Ted White che sarà anche il suo manager.

Nel 2010 le viene diagnosticato un cancro al pancreas e l’anno successivo comunica di essere perfettamente guarita, rifiutandosi sempre di fornire dettagli. Il peggioramento delle sue condizioni di salute l’aveva costretta a cancellare una serie di concerti nel 2017. Sempre nel 2017 aveva annunciato il suo ritiro dalle scene, sottolineando che avrebbe continuato ad incidere.

Si era esibita per l’ultima volta lo scorso novembre a New York al gala della fondazione di Elton John per la lotta all’Aids. Mentre nel 2009 aveva cantato per l’insediamento di Barack Obama alla Casa Bianca rifiutandosi, invece, di farlo quando è stata la volta di Donald Trump.

E’ stata la prima donna a essere ammessa nella Rock and Roll Hall of Fame. Cinquanta anni fa, nel bel mezzo della “rivoluzione” giovanile (1967-1968), Aretha è stata capace di far arrivare dieci singoli consecutivi nella top ten e dal 1968 vinse per otto anni consecutivi il Grammy,diventando un simbolo per tanti. Per le donne, perché rappresentava un’idea femminile libera e indipendente. Per la popolazione dei neri, in un momento storico particolarmente delicato, contrassegnato dall’esplosione del “black power”, affermando in ogni sua canzone la libertà della sua gente. E infine per gli artisti stessi. Indimenticabili hit come “(You Make Me Feel Like) a Natural Woman”, “I never loved a man (The way I love you)”, “Baby I love you” e “Think”.

Time le dedicò una copertina, definendola semplicemente “singer”.

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