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Impeachment Trump, sì della commissione Camera. Manca il voto dell’Aula. Mini intesa con la Cina: “Niente dazi a dicembre”

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Un passo avanti verso l’impeachment del presidente Trump. In due votazioni successive, sono stati approvati il primo articolo, quello di abuso di potere, e poi il secondo, ostruzione al Congresso, con 23 sì democratici e 17 no repubblicani. Manca ancora il voto dell’aula, previsto per la settimana prossima, che appare scontato considerando che la Camera è a maggioranza democratica. E a questo punto è quasi certo che Trump diventerà il terzo presidente della storia degli Stati Uniti ad essere incriminato.

Tutti i deputati repubblicani, che ieri in un lungo animato dibattito di 14 ore sono riusciti a far slittare di un giorno il voto, hanno votato contro l’impeachment. Mentre all’appello della maggioranza democratica è mancato il voto di un deputato, Ted Lieu della California, assente per malattia, secondo quanto riferito dalla Cnn.

E’ stato invece raggiunto un mini accordo commerciale fra Stati Uniti e Cina che evita l’entrata in vigore il 15 dicembre dei nuovi dazi americani su 160 miliardi di dollari di prodotti cinesi.

“Abbiamo raggiunto un’intesa sulla fase uno dell’accordo sui dazi con la Cina, che ha dato il suo via libera a molti cambi strutturali e ad acquisti massicci di prodotti agricoli, energetici e manifatturieri”. Lo scrive su Twitter il presidente Usa, Donald Trump, sottolineando che non scatteranno i dazi che dovevano entrare in vigore il 15 dicembre. “Rimarranno come sono ora al 25%”, specifica l’inquilino della Casa Bianca che aggiunge: “Inizieremo immediatamente le trattative per la fase due” dell’accordo commerciale con la Cina, “non attenderemo fino a dopo le elezioni del 2020. E’ un grande accordo per noi”.

La Cina si impegna a raggiungere l’accordo commerciale con gli Usa a patto che sia “di beneficio reciproco”. Glissando sul fatto che sia stato trovato o meno, la portavoce del ministero degli Esteri Hua Chunying si è soffermata sull’euforia delle Borse. “Non appena si sono diffusi i report sull’approccio alla ‘fase uno’, i principali mercati azionari in Usa ed Europa hanno avuto un balzo. Ciò dimostra che un accordo con i negoziati è di beneficio per le due nazioni e le loro genti, ed è anche quello che la comunità internazionale vuole”.

La Cina ha poi annunciato che “importerà più beni anche dagli Usa, di commodity e di prodotti competitivi in base ai suoi bisogni”. Così il viceministro del Commercio, Wang Shouwen, nella conferenza stampa sul consenso raggiunto con Washington. L’accordo, ha aggiunto Wang, è stato raggiunto sulla base “del principi di uguaglianza e di rispetto reciproco”.

L’accordo che ora deve essere formalizzato con l’autorizzazione di Pechino e la firma ufficiale.

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