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Inps: Tridico si difende dalle accuse di essersi aumentato lo stipendio

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Il presidente Inps Pasquale Tridico si difende dalle accuse di essersi aumentato lo stipendio: “Ribadisco che non mi è stato riconosciuto un arretrato di 100mila euro e che l’aumento non l’ho deciso io. “Infangano me per colpire il governo”. “Il presidente dell’Istat – ha aggiunto Tridico – prende 240mila euro non si scandalizza nessuno”.

Così in una lettera al direttore di ‘La Repubblica’, il presidente dell’Inps, in merito alla vicenda relativa ai suoi compensi, portati a 150 mila, il 50% in più del suo predecessore Tito Boeri che guadagnava 103.000 euro l’anno.

Tutto l’articolo – rileva il presidente dell’Inps – ruota intorno a due falsi: per effetto del decreto interministeriale che stabilisce i compensi del Cda di Inps (e Inail), al sottoscritto sarebbe riconosciuto un arretrato di 100mila euro. Questo il primo falso. La realtà invece è che la nuova misura del compenso previsto per il presidente dell’Istituto decorrerà non da maggio 2019, bensì dal 15 aprile 2020, vale a dire da quando si è insediato il cda e ne ho assunto la carica di presidente. Il secondo falso è che non è nei poteri del presidente o di qualsiasi altro organo dell’Istituto determinarsi i compensi”

A confermare quanto detto da Tridico arriva a stretto giro anche la nota del ministero del Lavoro: “il decreto interministeriale firmato dai ministri Catalfo e Gualtieri il 7 agosto 2020 che definisce gli emolumenti lordi annui del Presidente, del Vice Presidente e dei consiglieri di amministrazione di Inps e Inail, così come formulato, non consente il riconoscimento di alcun ‘arretrato’ al presidente Tridico”.

E’ vero dunque che il decreto (a firma della Ministra del Lavoro, la cinquestelle Catalfo, e del Ministro delle Finanze Gualtieri), ha fissato i compensi annui del presidente a 150.000 euro (al lordo delle ritenute fiscali e dei contributi previdenziali) . Una cifra ritenuta ingiustificata e perfino “immorale” dall’opposizione, che chiede le dimissioni e avvia interrogazioni parlamentari.

Il segretario della Lega Matteo Salvini, si dichiara senza parole. “Invece di aumentarsi lo stipendio, prima paghi la cassa integrazione alle centinaia di migliaia di lavoratori che la aspettano da mesi, poi chieda scusa e si dimetta”.

La vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia Mara Carfagna giudica “tutto questo scandaloso e lo è ancora di più nel momento di crisi che stiamo vivendo con la cassa integrazione non versata o erogata in perenne ritardo, con le persone che perdono il lavoro, le aziende e gli esercizi commerciali che chiudono”.

E la polemica infiamma gli stessi grillini che hanno fortemente voluto Tridico alla guida dell’Inps, ma già fortemente criticato già scivolato per i ritardi nell’erogazione dei sussidi in questi mesi. “Ci sono persone che si stanno suicidando perché non hanno ancora ricevuto la Cig, il Paese è in mutande e c’è chi non riesce a mettere il piatto a tavola – sono alcuni messaggi pentastellati- ma il presidente dell’Inps si aumenta lo stipendio in piena emergenza”.

Anche l’alleato Italia Viva attacca frontalmente il partito con cui governa e punta il dito sulla metamorfosi degli anticasta, con Davide Fraone che da Facebook attacca : “io non penso che ci sia nulla di scandaloso nel prevedere uno stipendio congruo per ruoli pubblici di altissima responsabilità che richiedono notevoli competenze e professionalità. Scandaloso è mettere degli incompetenti nei ruoli chiave, semmai”.

“Ma lo spettacolo davvero suggestivo è osservare la metamorfosi dei populisti. La spericolata inversione a U di quelli che prima trascorrevano le giornate a contare le auto blu degli altri e adesso, giunti al potere, viaggiano in sterminati cortei di fuoriserie coi lampeggianti da far invidia al presidente degli USA; quelli che inorridivano per gli staff dei “politici” e oggi hanno uffici di gabinetto degni della corte di Versailles; quelli che volevano dimezzare gli stipendi degli avversari e sono finiti a raddoppiare gli stipendi degli “amici”; quelli che volevano aprire il Parlamento come una scatola di tonno, ma quando hanno assaggiato il tonno ne sono diventati ghiotti”.

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