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Insulti a Mihajlovic, non sono stati i tifosi della Lazio: la moglie accusa un agente

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Atalanta-Lazio finale di Coppa Italia ma di volerla finire ancora non se ne parla, anzi si discuterà ancora per molto tempo, di quanto accaduto prima della partita. Non solo gli scontri tra la polizia ed ultras, il pre partita è stato caratterizzato anche dalla furia di Sinisa Mihajlovic, fermato da alcuni agenti mentre cercava di reagire in maniera molto decisa ad un insulto a lui rivolto, ovvero il deprecabile ed irripetibile zingaro di m…” che farebbe indignare anche un’analfabeta. Ma chi è stato a insultare il tecnico del Bologna? Secondo quanto riportato nella serata di Mercoledì da Sportmediaset, si pensava inizialmente al’insulto di un tifoso della Lazio, ma la ricostruzione del tecnico e le parole postate da sua moglie su Instagram raccontano una verità differente, ora tutta da accertare: l’insulto sarebbe arrivato da un agente in divisa mentre il tecnico, in macchina direzione Olimpico con il ds del Bologna Bigon e l’avvocato del club, si dirigeva verso lo stadio.

I FATTI- I tre avrebbero chiesto informazioni sull’accesso al vialone che porta allo stadio ai varchi di controllo e in quel momento sarebbe iniziato il diverbio: l’agente avrebbe risposto male mandando a quel paese Mihajlovic, quest’ultimo avrebbe reagito e poi sarebbe arrivato l’insulto che ha scatenato la furia del tecnico, sceso dall’auto per confrontarsi con l’agente. A riportare i fatti nella loro reale interezza è Arianna Rapaccioni,moglie dell’allenatore, la quale ha voluto fare chiarezza sull’accaduto postando una storia su Instagram.

IL POST DELLA MOGLIE- “In seguito ad alcune verifiche, occorre fare una doverosa correzione in merito a quanto accaduto ieri sera a Roma nei pressi di Ponte Milvio prima della finale di Coppa Italia tra Atalanta e Lazio. A insultare Sinisa Mihajlovic non è stato un tifoso biancoceleste, scenario che in effetti lasciava piuttosto perplessi vista la lunga e fruttuosa militanza del serbo nel club capitolino, bensì un rappresentante delle forze dell’ordine (probabilmente un vigile, ma sono in corso accertamenti) addetto al controllo dei varchi d’accesso allo stadio Olimpico. Dopo un breve battibecco, sorto per futili motivi, il soggetto in questione ha utilizzato il non edificante epiteto “zingaro”, e da lì la reazione del tecnico rossoblù, poi allontanato da quattro poliziotti”.

LA POSIZIONE DEL COMANDO POLIZIA LOCALE DI ROMA- “In merito alle offese indirizzate al tecnico del Bologna, Sinisa Mihajlovic, il Comando della Polizia Locale di Roma Capitale esprime sdegno e dispiacere per l’accaduto, ma le affermazioni contenute in un post pubblicato sul profilo Instagram da parte della moglie dell’allenatore, che indicano un agente della Polizia Locale come “probabile” responsabile, ancor prima che siano stati svolti i dovuti accertamenti, è un fatto grave che rischia solo di alimentare ulteriore odio nei confronti di chi indossa una divisa. Il Corpo si mette a disposizione per raccogliere la denuncia nel caso la famiglia Mihajlovic abbia certezza di quanto dichiarato”.

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