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Inter-Juventus, tutta la delusione di Spalletti e la soddisfazione di Allegri: 2-3 altamente spettacolare

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Tecnici a confronto nel dopo partita di Inter-Juventus, Spalletti a stento riesce a trovare le parole per commentare una gara persa praticamente negli ultimi 5 minuti, segnata dal rosso diretto per Vecino dopo soli 18 minuti di gioco. A San Siro è la Juventus a passare in vantaggio al minuto 13 Con Douglas Costa, servito da un assist di un Cuadrado terzino, più uomo assist che uomo difesa. Al minuto 52 della ripresa l’Inter pareggia con un gran colpo di testa di Icardi, imbeccato perfettamente da Cancelo dal versante di destra. Al minuto 65 si completa la disavventura Cuadrado terzino, saltato nettamente da Perisic consente al croato di mettere in mezzo un pallone sul quale si avventa Barzagli ma nella porta sbagliata. Al minuto 87 è Skriniar ad imitare l’avversario anche lui sbagliando porta, nel tentativo di respingere un tiro sul secondo palo da parte di Cuadrado. 2 minuti più tardi Higuain chiude il conto di testa sotto porta, servito da Dybala, entrato al minuto 61 al posto di Kheidra. Juventus dunque a più 4 sul Napoli, la squadra di Sarri si appresta ad affrontare la Fiorentina, in piena corsa per l’Europa insieme a Milan ed Atalanta, oltre che alla Sampdoria.

Al termine del match di San Siro Luciano Spalletti, come detto, è apparso avvilito e decisamente contrariato da una sconfitta a detta sua immeritata: «Orsato? Non sono nelle condizioni per valutare bene le situazioni. Rivendendole non mi sembra ci sia stato molto equilibrio. I ragazzi non meritavano questa sconfitta. Ma perché allora ce la devono imporre? Non doveva finire così. La squadra meritava in qualche episodio un esito più fortunato. In dieci uomini diventa fondamentale la fase difensiva, in più bisognava stare alti perché erano in vantaggio. Perché il cambio di Icardi e non Perisic? Gli affaticati erano diversi, dovevamo ripartire bassi e c’era da fare un lavoro più difensivo e bisognava essere attenti sulle punizioni e sugli angoli. Con Santon ho voluto aumentare la nostra altezza e forza fisica. Come si riparte dopo questa sconfitta? E’ la cosa più facile perché la squadra ha fatto una grande partita. Chiaro che bisognerà smaltire quest’amarezza che sarà la cosa più difficile. Questa è una partita che vale moltissimo per tutto l’ambiente e ci vorranno alcuni giorni per smaltirla e poi ci sono delle cose che effettivamente non si capiscono. Le lacrime di Icardi? Negli spogliatoi ho detto alla squadra che ha fatto una grande partita e che meritava un esito differente. E’ normale rimanerci male, i giocatori hanno dei sentimenti e non contano i soldi. C’entra far bene il proprio lavoro in maniera professionale e c’entra il voler dare gioie ai tifosi che ci hanno sostenuto dall’inizio e che meritano qualche gioia». 

La controparte, ovvero Allegri mostra sentimenti chiaramente diversi per una serata che vale qualcosa come il settimo scudetto consecutivo: «E’ stato un passo importante verso lo Scudetto. Una bella serata di calcio tra due squadre che si sono affrontare a viso aperto. Loro hanno fatto una gara straordinaria ma poi sono crollati fisicamente e ne abbiamo approfittato. Orsato? Ha diretto bene, è uno dei migliori ed è stato all’altezza. Dovevamo vincere tutte e due, nel primo tempo abbiamo fatto molto bene, siamo stati aggressivi. Poi ci siamo addormentati all’intervalloNon era semplice, quando ti giochi un campionato c’è sempre più pressione rispetto a settembre ed è normale che in alcuni momenti puoi perdere alcune certezze. Fortunatamente i ragazzi le hanno ritrovate e il calcio è bello per questo: in un minuto si può vincere o perdere una partita. Nell’ultimo mese non conta più niente, contano la serenità mentale e le energie mentali. Vincere a San Siro è moto complicato, loro in 10 hanno fatto benissimo e sappiamo che per vincere il campionato dobbiamo vincerle tutte. La mia espulsione?  Stavamo ancora festeggiando ma mancavano ancora due minuti più il recupero. Siccome col Real e col Napoli abbiamo perso punti negli ultimi minuti non dovevamo mollare e ho richiamato tutti alla massima attenzione. Cuadrado terzino? Dovevo scegliere tra uno più offensivo e uno meno difensivo e siccome dovevamo vincere ho scelto Cuadrado. Avevamo bisogno di tecnica e corsa. Rugani invece di Benatia? E’ stata una scelta perché Benatia aveva giocato molto e con un attaccante come Icardi vedevo meglio un giocatore con le caratteristiche di Rugani». 

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