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Iran, l’ambasciatore Sabouri a Roma: “Non accettiamo ingerenze dagli altri Paesi”

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Gli altri Paesi non possono decidere cosa va fatto. È questo, in sostanza, il pensiero di Mohammad Reza Sabouri, il nuovo ambasciatore iraniano in Italia che oggi a Roma ha parlato davanti ai giornalisti. “Anche noi commettiamo errori ma non accettiamo letture politiche e ingerenze. Rispettiamo i valori umani, ma non accettiamo la pretesa di alcuni Paesi di imporre la loro cultura e il loro stile di vita ad altre società” ha detto Sabouri, lasciando un po’ di perplessità tra i presenti.

L’indignazione di Sergio Mattarella. Ieri intanto il neo-ambasciatore era stato ricevuto dal presidente della Repubblica, che per l’occasione ha espresso la ferma condanna della Repubblica italiana e la sua personale indignazione per la brutale repressione delle manifestazioni e per le condanne a morte e l’esecuzione di molti dimostranti. Mattarella ha sollecitato quindi l’Ambasciatore sull’urgenza di porre fine alle violenze. E molti sono stati gli appelli condivisi a fermare la repressione da parte del resto della comunità istituzionale internazionale.

Rapporti tesi. Fatto sta che i rapporti tra Italia e Iran appaiono incrinati. Soprattutto dopo la scarcerazione di Alessia Piperno dalla prigione di Evin a Teheran. Sabouri però smentisce – in parte – e spiega che “Non c’è nessuna questione di tradimento” da parte del governo di Roma verso Teheran, “ci aspettiamo, però, di vedere un atteggiamento più costruttivo da parte delle autorità italiane. “L’Italia è per noi la porta d’accesso all’Europa in tuti i campi” ha aggiunto.

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