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Israele: Trump visita il Muro del Pianto e auspica pace in Medioriente

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Una visita che passerà alla storia: per la prima volta infatti un presidente americano in carica ha visitato il Muro del Pianto a Gerusalemme. “Amiamo e rispettiamo Israele, siamo con voi”, così Donald Trump appena atterrato a Tel Aviv accolto dal premier israeliano Benyamin Netanyahu. Il capo della Casa Bianca ha aggiunto: “C’è un legame indissolubile che unisce Stati Uniti e Israele”. Il primo ministro israeliano ha risposto: “Grazie per la sua storica visita in Israele che avviene nella sua prima missione all’estero. Israele cerca la pace e mi auguro che questa sua visita diventi una pietra miliare per la pace in Medioriente”. Donald Trump nelle prossime ore vedrà anche il leader palestinese Abu Mazen prima di partire per Roma. 

Prospettive di pace in Medioriente? Parlando sempre all’aeroporto Ben Gurion, Trump ha detto: “Nel mio viaggio in questi giorni ho trovato nuove ragioni di speranza. Abbiamo un’opportunità rara di portare stabilità e pace nella regione. Un futuro che è possibile solo se collaboriamo”. Pertanto, dopo l’appello rivolto ai Paesi arabi a Riad, il presidente degli Stati Uniti  è tornato di nuovo sul suo progetto di alleanza contro l’estremismo sottolineando: “Durante questa visita noi punteremo a una cooperazione sempre maggiore nella lotta al terrorismo e alla sua ideologia malvagia”. Poi Trump ha ricordato le sue prossime tappe, tra cui l’incontro a Roma con Papa Francesco e il vertice con gli alleati della Nato. Il tycoon americano ha ribadito un concetto: “Spetta a noi collaborare per costruire un futuro dove le nazioni della regione siano in pace e dove i nostri figli possano crescere liberi dal terrorismo e dalla violenza”. 

L’attacco di Trump all’Iran. Il presidente americano inoltre ha voluto sottolineare un aspetto in particolare: “Usa e Israele possono dichiarare ad una voce che all’Iran non sarà mai, mai, mai concesso di avere un’arma nucleare. L’Iran deve smettere di addestrare e finanziare i gruppi terroristici e le milizie estremiste. Su questo c’è un profondo consenso nel mondo, compreso quello musulmano”. 

 

La replica di Teheran. Il presidente iraniano Hassan Rohani ha risposto a quanto detto da Trump precisando: “L’Iran non ha bisogno dell’autorizzazione degli Stati Uniti per condurre test missilistici, che continueranno se tecnicamente necessario. I missili sono per la nostra difesa e per la pace, non sono offensivi. E comunque non accettiamo lezioni da chi arma i sauditi, sponsor del terrorismo”. 

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