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Istat, lavoro e stranieri: la crisi li colpisce più degli italiani

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Secondo i dati Istat, aggiornati al secondo trimestre del 2014, gli stranieri molte volte si ritrovano a svolgere mansioni inferiori rispetto alla loro educazione o al profilo professionale che hanno costruito con la loro esperienza e hanno sofferto la crisi economica più degli italiani, tanto da veder raddoppiare il tasso di disoccupazione. La ricerca di un lavoro è il motivo della migrazione in Italia per il 57% degli stranieri nati all’estero e per un terzo dei naturalizzati; seguono le ragioni legate ad aspetti familiari (39%), che rappresentano la spinta principale tra le donne che si ricongiungono ai propri cari.

Con la crisi ha lasciato dal 2008 al 2014 il tasso di occupazione degli stranieri ha subìto una contrazione di 6,3 punti, molto più accentuata rispetto a quella dei naturalizzati e degli italiani dalla nascita (-3,0 e -3,3 punti, rispettivamente). Al contempo, il tasso di disoccupazione degli stranieri è quasi raddoppiato rispetto a sei anni prima (+7,1 punti rispetto a +5,2 per gli italiani dalla nascita).

Il gap tra aspirazioni e realtà aumenta quanto più è alto il titolo di studio dei migranti: il 54,5% degli stranieri laureati non è soddisfatto del suo lavoro, contro il 14,6% degli italiani.

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