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Italia a 5 Stelle. Conte: cammino ancora lungo. Grillo: togliere i poteri al Capo dello Stato

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La due giorni di Italia a 5 stelle al Circo Massimo a Roma si è conclusa con gli interventi di Casaleggio, del premier Conte e di Beppe Grillo.

“Stiamo lavorando intensamente dal primo giorno ma per realizzare tutto il nostro programma il nostro arco di impegno deve essere lungo: fino al 2023” fa sapere dal palco il premier Giuseppe Conte, che ribadisce la sua volontà di essere il garante del contratto di governo. Per Conte il programma da realizzare è lungo, esattamente come il cammino che c’è ancora da fare: “Abbiamo tante cose da fare, dobbiamo rinnovare il Paese dalle fondamenta, gli oppositori se ne facciano una ragione” afferma il premier, che torna a ribadire che l’Italia ora si fa rispettare nei consessi internazionali, con forza, dignità, determinazione e il giusto orgoglio. “Molti provavano a dissuadermi dall’incominciare questa esperienza, invece ho accettato con convinzione. Io il Movimento lo conoscevo, già 5 anni prima mi era stata chiesta la disponibilità per l’organo di autogoverno della magistratura, e io all’epoca dissi ‘non vi conosco’, ma mi fu risposto di fare solo il mio dovere e non ho mai ricevuto una sola indicazione in 5 anni” precisa Conte che fa sapere di essersi decurtato del 20% lo stipendio e di aver ridotto la sua scorta.

Punta il dito contro il Capo dello Stato il fondatore del M5s Beppe Grillo, secondo il quale bisognerebbe togliere i poteri al Presidente della Repubblica, in quanto non in sintonia con il modo di pensare del Movimento e quindi della maggioranza di Governo.
Su Salvini Grillo afferma “E’ “uno che dice una cosa e la mantiene. L’etica della politica è la lealtà, e oggi è un miracolo della politica. Poi siamo strutturalmente come Dna diversi”.

Tra i messaggi conclusivi anche quello del presidente di Rousseau, Davide Casaleggio, secondo il quale a decidere il futuro di una nazione non può essere il Pil. Casaleggio sottolinea come non sempre sia possibile fare tutto e subito, che il cambiamento richiede pazienza e che non bisogna farsi scoraggiare. “Insieme possiamo organizzare un grande progetto di democrazia partecipativa, anche a costo di alcune forti prese di posizione internazionali” ha sottolineato Casaleggio.

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