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La Bce chiude i rubinetti della liquidità alle banche Greche

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La doccia fredda è arrivata in serata, dopo una giornata di incontri dei due principali rappresentanti del nuovo corso greco con i vertici europei: Varoufakis da Draghi, Tsipras alla Ue.

La Bce ha infatti deciso di rimuovere la deroga, introdotta nel 2010, che consentiva alle banche greche di approvvigionarsi di fondi fornendo in cambio come garanzia titoli di Stato.

Tutto questo mette in enorme difficoltà il nuovo governo greco, togliendo alle banche elleniche l’accesso alle normali aste di liquidità e giudicando il programma di salvataggio greco a rischio.

Il governo di Tipras nel mezzo della sua offensiva anti-austerity è stato messo al muro. Secondo alcuni media la liquidità delle 4 banche centrali potrebbe esaurirsi entro il 25 febbraio e il rifiuto del neo premier ad accettare più prestiti di salvataggio potrebbe tradursi in un temuto “cash crunch”.

Con il nuovo esecutivo greco deciso a non rinnovare i suoi impegni con la Troika e a portare avanti una ristrutturazione del debito, la Bce dunque si è mossa d’anticipo e ha inviato un segnale di durezza ad Atene: uno stop alle riforme e ai progressi fatti sul risanamento di bilancio sarà costosissimo.

Draghi non perde tempo e la stretta partirà quasi immediatamente: le nuove regole saranno applicate già dall’11 febbraio.

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