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La Champions sorride a Juventus e Roma. Dybala e Dzeko mattatori

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Torna la Champions League con l’ultimo turno di andata della fase a gironi, Juventus e Roma rispondono ancora una volta presente, a braccetto. Manchester-United-Juventus 0-1: gol di Dybala, l’ex Pogba si ferma al palo e Mourinho si rassegna. Roma-Cska-Mosca: 3-0. Gol di Dzeko (doppietta) e Under. Giallorossi sempre più sulle montagne russe.

Madama d’Europa. All’Old Trafford dunque, alla Vecchia Signora basta un acuto della “Joya” argentina nel primo tempo per piegare il Manchester United e dimenticare il passo falso col Genoa. Red Devils pericolosi in una sola occasione, con il palo del francese, il grande ex Pogba,  a 15′ dalla fine del match. Il resto? Un autentico dominio bianconero. Un’altra grande prova di forza e personalità della squadra di Allegri. Il successo contro i “Diavoli Rossi” del vecchio nemico Mourinho, arriva con un primo tempo sontuoso e un secondo col fiato più corto ma dove spicca la compattezza della difesa guidata dai gladiatori Chiellini e Bonucci. Un certificato per l’Europa, un passaporto per la finale di Madrid, da appendere alla Continassa può essere sicuramente questo: messe alle spalle le apprensioni del passato,  gestite le ansie a pochi minuti dalle partite, così nasce una grande squadra europea. Una grande soddisfazione anche per il valore aggiunto Cristiano Ronaldo tornato a Manchester da avversario. Nell’altra sfida del girone della Juventus, il Valencia non va oltre l’1-1 in casa dello Young Boys di Berna. Primo gol in Champions per gli svizzeri, e alla luce di questo, i bianconeri hanno già un piede negli ottavi di finale da primi del girone: punteggio pieno con 9 punti per CR7 e compagni, il Manchester United resta a 4, il Valencia sale a 2, lo Young Boys a 1. Mou invece dovrà sudarsi la qualificazione e tornare a pensare a come aggiustare la sua traballante panchina: questo Manchester United, costruito a sua immagine e somiglianza, non sembra alla stessa altezza. Siparietto finale: ai tifosi juventini che lo insultano per i suoi trascorsi interisti, lo “Special One” risponde col segno tre che sta per  lo storico “triplete” fatto dall’Inter. Un “triplete” che la Juventus non ha mai fatto; può farlo quest’anno per il potenziale che sta dimostrando di avere. Un potenziale finalmente pronto per alzare la tanto agognata Coppa dalle grandi orecchie.

Roma Dottor Jekyll e Mister Hide. Ancora una volta giallorossi dai due volti: in tre giorni sono stati capaci di passare dalla clamorosa sconfitta interna contro la Spal, al netto successo dell’Olimpico contro il CSKA Mosca. Roba da manicomio. Dal pessimo cammino in campionato, al primato nel girone col Real Madrid in crisi e che nell’altra sfida del gruppo si ritrova parzialmente e al Bernabeu batte 2-1 il Viktoria Plzen. Un successo, questo delle “Merengues”, che difficilmente servirà al tecnico Lopetegui, ormai prossimo all’esonero. Florentino Perez ha pronta l’ennesima soluzione interna dopo Zidane: Guti allenatore. L’annuncio dovrebbe arrivare domenica dopo il “clasico” col Barcellona al Camp Nou; se non prima. Intanto, in Coppa Campioni il Real campione d’Europa (4 Champions negli ultimi 5 anni, e ben tre di fila) ha 6 punti come la Roma. Il CSKA rimane a 4, il Viktoria a 1. Pertanto, dopo la figuraccia con la Spal, se serviva una risposta, è arrivata. Dalla squadra e dal suo uomo chiave: Edin Dzeko. Pazzesco il cammino casalingo giallorosso in Champions: con Di Francesco al comando, settima vittoria consecutiva in casa e settimo “clean sheet” (porta inviolata). Roma solo da “notti magiche”? Dzeko “bello di notte”? Roma “copetera” come amava dire Boskov della sua bella Sampdoria? Sarà, sta di fatto che la Roma gioca bene solo in Coppa Campioni. In Serie A invece stenta, soprattutto con le cosiddette piccole, spesso sottovalutate. Questione di concentrazione e di mentalità. Una certezza: la Roma non può prescindere da Manolas e capitan De Rossi. Una conferma: Monchi ha fatto un mercato estivo senza seguire le indicazioni di Di Francesco, costretto così a rimodellare la squadra dal suo 4-3-3 al 4-2-3-1, visto che sono stati comprati troppi trequartisti (Pastore, Cristante e l’acerbo Coric) e ceduti troppi centrocampisti duttili, uomini adatti sia per il ruolo di centrale che per quello di mezzala (Nainggolan, Strootman e Gonalons). In tal modo, con Lorenzo Pellegrini rinato nel ruolo di rifinitore alle spalle di Dzeko, adesso la Roma, per come gioca, ha soltanto due centrali affidabili e di ruolo De Rossi e Nzonzi. Proprio vero: i guai non vengono mai da soli.

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