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La confusione della Brexit

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La Brexit non preoccupa solo gli Inglesi – principalmente per i risvolti negativi che si potrebbero avere con l’uscita dal Mercato unico – ma anche altri e per motivi diversi. Tra questi, la possibilità di circolare liberamente sul territorio della regina con il passaporto Ue. Sono circa tre milioni, infatti, gli europei che risiedono, per lavoro o studio, nel Regno Unito. Ai primi posti la Polonia con 800 mila cittadini, seguita da Irlanda e Spagna.

Gli italiani sono 270 mila e si dividono tra Inghilterra e Galles. Theresa May, neo premier conservatrice britannica, ha sempre assicurato questo diritto anche per ricevere in contropartita la libera circolazione dei suoi connazionali che risiedono nei 27 stati Ue e che raggiungono quota un milione. Nonostante l’intenzione, è apparsa su tutti i maggiori quotidiani, la notizia di una signora olandese, residente da oltre 20 anni a Londra, che si è vista respingere il rinnovo del permesso alla residenza dal ministero degli Interni. Non solo, sembra che le sia stato intimato anche l’ordine di lasciare il Paese. Certamente si è trattato di un sbaglio o di una superficialità burocratica, ma questi sono i problemi che molti europei dovranno affrontare finchè l’Inghilterra non definirà gli accordi sulla Brexit.

Ed intanto, la Corte suprema di Londra a breve emetterà il suo verdetto. Il parlamento di Westminster dovrà o no votare sull’inizio della procedura formale, con l’attuazione dell’art. 50 del Trattato Ue? Se dovesse rispondere in senso affermativo non è scontata l’uscita perchè potrebbero esserci delle sorprese. Infatti sembra che i deputati per il remain siano in maggioranza.

Gr Europa 13:50

 

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