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La Figc riparte all’unanimità da Gabriele Gravina: “Voglio cambiare verso e direzione al calcio”

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ROME, ITALY - JANUARY 29: Gabriele Gravina attends the Italian Football Federation (FIGC) new president elections on January 29, 2018 in Rome, Italy. (Photo by Marco Rosi/Getty Images)

Tutto come previsto per l’elezione del nuovo presidente della Federcalcio dopo la disastrosa gestione Tavecchio e l’altrettanto disastroso commissariamento di Fabbricini. Il candidato unico Gabriele Gravina (ex leader della Lega Pro-Serie C) sbaraglia il campo al primo turno con una percentuale bulgara: il 97,2% dei voti. Un plebiscito senza precedenti nella storia delle elezioni federali. Il 41° presidente della Figc, a caldo commenta: “Ringrazio tutti, per il sostegno umano e il supporto di idee. Grazie per la fiducia, con voi voglio cambiare verso e direzione al calcio. Per me è il completamento di un percorso umano e sportivo. Un’elezione all’insegna dell’unità. Adesso però, per realizzare un progetto che molti hanno definito ambizioso, serve la collaborazione di tutti”. Già, di tutti quelli che lo hanno votato e che adesso devono sostenerlo più che mai, non osteggiarlo. Al di là di tutto, finalmente un’elezione all’unanimità e l’elezione di una persona seria, competente, esperta e di personalità che può fare bene al disastrato calcio italiano. Gravina in estate nel folle caos campionati di B e C, da presidente della Lega Pro si è dimostrato il più lucido, pacato e determinato dei dirigenti. 

I passaggi più applauditi del discorso programmatico di Gabriele Gravina. Parecchie standing ovation nella sala dell’hotel Hilton di Fiumicino hanno caratterizzato il discorso d’insediamento del nuovo presidente della Federcalcio . Ad esempio quando ha precisato: “Voglio cambiare verso e direzione del calcio”. E quando ha detto: “La maglia azzurra è il sogno di ogni bambino, per me sarà un onore rappresentarla”. E ancora: “Siamo finalmente compatti”. Una frase peraltro detta con fierezza guardando alleati e rivali di un tempo, ora tutti per lui. Gravina è persona forte e credibile, anche nel panorama internazionale, non a caso ha precisato: “Col presidente della Fifa Infantino mi lega un’amicizia ventennale”. Infine, l’impegno di partire subito: “Il calcio non può aspettare. È ora che bisogna dare il massimo, mettere idee al servizio del calcio. Il nostro mondo può tornare magnifico. Siamo reduci da un anno di segnali di instabilità e frammentazione. Non è questo il calcio che vorrei. Il calcio che vorrei punta sui giovani, non fa differenze di genere, è sostenibile, è aperto al coinvolgimento delle famiglie, è in grado di fare impresa, è attento alla tecnologia, ha una Nazionale competitiva. Oggi dobbiamo fare squadra tra noi e con Coni e Governo. Il calcio non si gioca senza riforme di sistema. Ognuno ha la propria ricetta, ma quante di queste possono diventare soluzioni?”.

“Sostenibilità”, questa la parola chiave del programma del nuovo presidente Figc. Una parola che Gravina sottolinea più volte: “Sostenibilità. Il nostro sistema deve essere in grado di sostenere i suoi uomini e le sue società. Le uniche porte che chiuderemo saranno quelle ad avventurieri e speculatori. Prima di un presidente che parli, c’è bisogno di un presidente che ascolti. Non basta più contare le quantità, ma vanno misurate le qualità del nostro sistema. Almeno una in questo anno la abbiamo messa in campo: la tenacia con cui abbiamo voluto queste elezioni. La strada non sarà facile, si presenteranno quando arriverà il momento di scelte difficili. Il nostro riscatto comincia oggi. La nostra squadra federale sarà la prima Nazionale, alziamo la testa, apriamo gli occhi e puntiamo al risultato”. Buon lavoro presidente Gravina, ne ha un gran bisogno. Speriamo riesca a risollevare il disastrato calcio italiano, in piena crisi istituzionale e tecnica ormai da troppo tempo. Abbiamo toccato il fondo e continuiamo a scavare, quindi si può e si deve risalire. 

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