La frequenza AM: una tecnologia che ha segnato la storia della comunicazione e che rischia di sparire
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La frequenza AM è una tecnologia che ha segnato la storia della comunicazione, rendendo possibile ascoltare la radio ovunque. Anche se oggi esistono metodi più moderni, la AM resta un pilastro per la sua semplicità e affidabilità.
Le stazioni radio AM trasmettono su una parte dello spettro radio chiamata onde medie, tra circa 530 e 1710 kilohertz (kHz). Ogni stazione ha una propria frequenza.
Queste onde AM hanno una copertura molto ampia e possono viaggiare per centinaia di chilometri, soprattutto di notte. Rispetto alla teconologia moderna le onde AM sono più semplici da costruire e sono ideali per emergenze perchè in caso di blackout o disastri naturali, le trasmissioni AM sono spesso ancora attive. La qualità audio però è più bassa ed è più facile sentire fruscii o interferenze, specialmente durante i temporali o vicino a dispositivi elettrici.
Anche se meno rispetto al passato, alcune stazioni locali o governative trasmettono ancora in AM, soprattutto per raggiungere zone rurali o come sistema di emergenza. Anche gli aerei usano ancora la AM per comunicare con le torri di controllo.
Ad oggi l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, con la delibera n. 110/25/CONS del 30 aprile 2025, ha avviato una consultazione pubblica sulla revisione delle linee guida in materia di prominence dei servizi di media audiovisivi e radiofonici di interesse generale adottate con la delibera n. 390/24/CONS.
AGCOM ha aperto una consultazione pubblica che deciderà il futuro della radio nei veicoli. Ma attenzione: senza la voce dei cittadini e degli operatori, la radio AM rischia di sparire per sempre dalle autoradio e con lei, un’intera rete di informazione libera, accessibile e sicura.
Nel nuovo testo, AGCOM riconosce la tecnologia AM accanto a FM e DAB+ come parte dei Servizi di Interesse Generale (SIG)ma non obbliga i costruttori a mantenere i ricevitori AM nei veicoli. Questo vuol dire che le interfacce potranno mostrare il logo AM, ma se manca l’hardware, non si potrà ascoltare la frequenza.
Per questo motivo serve un intervento legislativo che imponga ai produttori di mantenere la ricezione AM, al pari di FM e DAB+. Senza ricevitore, non c’è pluralismo.
AGCOM conferma che le radio che trasmettono in AM sono già parte dei Servizi di Interesse Generale, a patto che la programmazione sia gratuita e in broadcasting. Scrive, inoltre, che la finalità della delibera è garantire pluralismo, diversità culturale e informazione per tutti. Di fatto togliere la ricezione AM significa negare l’accesso all’informazione a chi vive in zone marginali, rurali o colpite da emergenze.
Per salvare la frequenza AM si hanno solo 30 giorni per scrivere ad AGCOM. Basta poco.
Bisogna rispondere in modo puntuale e sintetico alle domande poste nei paragrafi degli Allegati A e B della delibera e inviare la tua consultazione via PEC all’indirizzo: agcom@cert.agcom.it. Nell’oggetto della PEC scrivire: “Consultazione pubblica di cui alla delibera n. 110/25/CONS”.