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La UE interviene a tutela dell’industria e dell’occupazione

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Strasburgo – Si prospettano giorni difficili per i Paesi terzi che utilizzano pratiche commerciali sleali in Europa. Gli eurodeputati hanno, infatti, raggiunto un accordo con il Consiglio della UE sulla revisione della legislazione anti dumping. L’obiettivo è quello di combattere il fenomeno dell’importazione di merci a prezzi più bassi di quelli praticati sul mercato d’origine ed evitare le distorsioni dei sussidi statali.

Per il relatore della modifica di legge, Salvatore CICU del Ppe, le priorità sono difendere l’industria e l’occupazione. “Non resteremo a guardare mentre il nostro mercato è inondato da prodotti realizzati con pratiche commerciali sleali e tanti posti di lavoro sono minacciati”, ha precisato l’eurodeputato.

Il disegno di legge si regge su quattro punti fondamentali: il primo prevede che la Commissione europea dovrà monitorare le “distorsioni significative” dei prezzi e dei costi dei Paesi esportatori, e pubblicare un report con i motivi che originano i fenomeni; il secondo chiede, nella valutazione degli effetti distorsivi, il rispetto degli standard internazionali in materia di lavoro e protezione dell’ambiente, comprese le differenze di salario; il terzo pone a carico del Paese, accusato di scorrettezza commerciale, la prova del non violazione delle norma; Il quarto, assicura alle piccole e medie imprese l’assistenza nella gestione degli eventuali reclami.

La sanzione, che entrerà nel futuro nuovo Regolamento europeo, sarà quella dell’aumento dei dazi doganali sulle esportazioni verso la Ue.  

L’argomento, che viene affrontato tra Bruxelles e Strasburgo con determinazione, fa presagire un veloce iter d’approvazione.

 

 

            

      

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