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Le sanzioni alla Russia pesano sul prezzo del gas. Oggi il vertice Ue sull’ipotesi di interruzione delle forniture

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L’Italia, per il momento, è lontana da una situazione di allarme per le forniture di gas naturale, nonostante l’offensiva della Russia in Ucraina e le severe sanzioni dell’Occidente nei confronti di Vladimir Putin. È questa la rassicurazione che arriva dal ministero della Transizione ecologica secondo cui in questa fase gli operatori del settore e Snam – una delle principali società di infrastrutture energetiche al mondo – stanno riempiendo gli stoccaggi che al momento sono anche più pieni (38,5%) della media europea (29,7%). Viene poi segnalato che in questa fase particolare la domanda italiana di fornitura è sensibilmente bassa rispetto al solito, tanto che il gas di provenienza russa è al momento storato in misura superiore rispetto a una settimana fa.

Intanto però le sanzioni alla Russia pesano sul prezzo del gas e i timori per una crisi energetica si stanno ripercuotendo sulle quotazioni europee. Solo per menzionare un paio di esempi, ad Amsterdam si registra un aumento del 35,72% e Londra il prezzo del gas sale del 25,32%. I ministri europei che si occupano del dossier energia hanno in programma per oggi un incontro a Bruxelles per discutere di come reagire a eventuali interruzioni delle forniture di gas, come fa sapere la presidenza di turno francese.

Nella prima parte del vertice, la Commissione “riferirà sulla situazione attuale per quanto riguarda la sicurezza dell’approvvigionamento di petrolio e gas, nonché sull’evoluzione dei prezzi dell’energia“. Il secondo punto di discussione riguarda invece “la preparazione di vari ipotetici scenari di perturbazione, eventuali misure aggiuntive (in particolare in termini di stoccaggio) e preparativi per il prossimo inverno”. E per concludere alla riunione Ue si affronterà anche il tema delle possibili richieste di assistenza all’Ucraina nel settore energetico.

In Italia, oggi, in Consiglio dei ministri, oltre alle misure per l’invio di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari all’Ucraina, è prevista anche l’approvazione di una norma che consenta di usare le centrali a carbone nel caso in cui dovesse concretizzarsi lo scenario di crisi nelle forniture di gas. Lo aveva annunciato il presidente del Consiglio Mario Draghi nei giorni scorsi, all’acuirsi delle tensioni nel Donbass. In questo scenario, l’Algeria fa sapere di essere pronta a inviare il gas in Europa attraverso l’Italia. E proprio oggi il ministro degli Esteri Luigi Di Maio è in visita nel Paese africano insieme all’amministratore delegato di  Eni Claudio Descalzi e un delegato del ministero della Transizione ecologica con l’obiettivo di un rafforzamento della cooperazione in campo energetico.

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