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Legge di Stabilità: continua la battaglia interna nel Pd

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La minoranza Dem a palazzo Madama aspetta il testo per presentare degli emendamenti contro l’abolizione della Tasi sulla prima casa, ville comprese, e sulla soglia innalzata del contante.

Tuttavia sembra certo che se Renzi dovesse mettere la fiducia, la sopravvivenza dell’esecutivo non sarà messa in discussione, perché come ha dichiarato Fornaro “non possiamo far cadere Renzi sulla manovra”.

Intanto il premier ieri sera al Tg5 ha sottolineato come questa legge di stabilità “realizza battaglie storiche del Pd” e sulle critiche: “c’è ormai una parte del Pd che, come direbbe Totò, si oppone a prescindere.”

Dopo le polemiche con i Vescovi sulle unioni civili, Renzi ha poi voluto anche mandare segnali distensivi, invitando le parti a non innalzare barriere ideologiche, ricordando che l’Italia è rimasto uno dei pochi Paesi a non avere ancora una legge in merito.

Per quanto riguarda invece il discorso sulla riduzione delle tasse, il premier è tornato a sottolineare quelli che a suo parere sono i successi dell’esecutivo, che dopo aver dato l’anno scorso il bonus di 80€, quest’anno si appresta ad eliminare Imu e Tasi, ed è questa la strada da percorrere per fare “crescere il paese e tornare ad essere leader in Europa”.

Non tutti però sono d’accordo con la linea del governo e Alfredo D’Attorre, bersaniano, ha lasciato il partito come Fassina e Civati, per provare a costruire “un nuovo soggetto di sinistra da presentare alle elezione del 2017”.

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