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Legge elettorale: il M5S e Forza Italia disponibili al dialogo col Pd. La Lega: “No a inciuci”

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Dopo il recente appello del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ad approvare presto una nuova legge elettorale che possa dare stabilità al nostro Paese, nel mondo politico italiano qualcosa si muove. Il Movimento 5 Stelle raccoglie l’invito lanciato domenica all’assemblea dem dal segretario del Pd Matteo Renzi. In particolare è il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, a rispondere dicendo: “In questo momento vogliamo scrivere le regole del gioco insieme al partito di maggioranza, il Pd, e lo vogliamo fare per due ragioni. C’è stato l’appello di Mattarella che chiede di fare una legge elettorale in modo che ci sia chiarezza sul risultato dopo le prossime elezioni, e poi il paese è in grave crisi e non possiamo permetterci nuove elezioni politiche in cui ancora una volta si partorisce un risultato incerto che porta ad eventuali inciuci ed eventuali grandi ammucchiate, per questo abbiamo fatto una proposta a Renzi e al Pd”. I pentastellati però ribadiscono di voler partire dal “Legalicum”, il testo uscito dalla sentenza della Consulta sull’Italicum, ma sono disposti a discutere di eventuali correzioni. Solo su un punto Di Maio sbarra la strada e dichiara: “L’unica cosa che io non toccherei è il premio alla lista, perchè se cominciamo a fare il premio alla coalizione finiamo per fare come Prodi con Mastella o Berlusconi con Fini”.

Le reazioni in casa Pd e quelle delle altre opposizioni. Berlusconi: “Siamo disponibili”. La Lega: “Contrari agli inciuci”. Una prima replica dem è affidata a Matteo Richetti, uno degli uomini più vicini a Renzi: “Se il vice presidente della Camera e il M5s fanno sul serio e sono pronti ad assumersi fino in fondo la responsabilità di una legge elettorale condivisa, allora è possibile costruire in tempi rapidi un terreno di intesa. L’importante  è che l’impostazione, anche per le liste, conservi un impianto maggioritario e che garantisca governabilità. Insomma nessun ritorno a logiche da ‘proporzionale’ e restituzione di un risultato chiaro rispetto alle scelte dei cittadini. Su questo siamo pronti ad un lavoro responsabile e proficuo”. Mentre il ministro Maurizio Martina, vicesegretario del Pd precisa: “Direi che se sono rose fioriranno. Di certo noi vogliamo difendere il più possibile un impianto maggioritario che garantisca governabilità. Se le aperture sono vere noi di certo non ci sottraiamo”.  Intanto, Silvio Berlusconi si unisce al coro e dice: “Anche Forza Italia è disponibile al confronto”. Contraria invece la Lega: “Noi siamo contrari perchè fanno prove di inciucio”. Staremo a vedere se alle prossime elezioni politiche si voterà con una legge elettorale adeguata. 

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