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“Libero” il nuovo singolo della rock band MARCOMALE

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Si chiama “LIBERO”  il nuovo singolo della rock band MARCOMALE disponibile dal 17 Ottobre in digital download e sulle piattaforme streaming .Il brano è stato registrato e mixato al Soundclinic di Firenze da Giovanni Gasparini e masterizzato a all’Hotline Mastering di New York. I MARCOMALE sono una band fiorentina composta da Ivan Casale (voce) Lorenzo Pierini alle chitarre, Claudio Romagnoli (chitarre e tastiere) Alberto Donatini (basso) e Marco Confetti (batteria), dopo un’esperienza decennale nell’ underground fiorentino degli anni ’90, la produzione di vari EP e LP e diverse date nei maggiori club e teatri italiani e esteri, nel 2013  Ivan, Lorenzo, Claudio, Alberto e Marco si riuniscono e danno vita ai Marcomale, entrando in studio per la registrazione dell’album di esordio.

Il 17 Ottobre 2014 cosa ha significato per voi?

Venerdì 17 Ottobre è uscito il nostro primo singolo inedito “Libero”. Abbiamo scelto proprio questa data perché non siamo assolutamente scaramantici e poi, dato il nostro nome, Marcomale, ci sembrava il giorno perfetto per presentarci al pubblico. Inoltre per noi questa data rappresenta l’ennesima tappa di un viaggio che è iniziato l’anno scorso, sicuramente importante, ma a cui ne faranno seguito tante altre.

Il brano “Libero” di cosa parla ?

Libero, di cui uscirà a breve il video, parla dell’arroganza dei “potenti”, di chi ci amministra e ci dirige, di chi, invece di pensare al benestare comune di tutto un popolo, è affaccendato nello strenuo esercizio di preservare il proprio potere e le cospicue ricchezze che ne derivano!

“Libero” è anche il brano che anticipa l’uscita del vostro disco. In quanto tempo è nato quest’ultimo?

L’album è stato concepito, suonato ed inciso in 540 giorni, un anno e mezzo. Parlo di giorni perché abbiamo vissuto la nascita di questo progetto quotidianamente, una sorta di appuntamento fisso dove l’imperativo era l’esclusione del mondo esterno, circondati totalmente dalla nostra musica.

Nel disco, oltre a “Libero” ci sono sei brani inediti e la cover di “Rain”. Come mai questa scelta?

Rain dei The Cult, per come la vediamo noi, rappresenta l’evoluzione del rock degli anni 60/70 dei mostri sacri quali Rolling Stones, Deep Purple, Led Zeppelin al rock più vicino ad i nostri primi ascolti adolescenziali. Inoltre, prima di dare una forma definitiva ai nostri pezzi inediti, volevamo sperimentare la nostra personale visione del rock, il nostro stile, su una canzone già famosa e valutarne l’effetto.

Il video della cover di “Rain” ha superato le 10000 visualizzazioni. Che effetto fa  tutto ciò?

Che l’effetto è stato ottimo non soltanto per le nostre orecchie ma anche per quelle di altre 10000 persone. Non è stato facile trasformare questa canzone cercando, però, di mantenerne intatto lo spirito originale e questa cifra probabilmente rappresenta il fatto che siamo riusciti nell’intento, che la gente ha apprezzato la nostra “rivisitazione”.

Come si sono incrociate le vostre strade?

Tutto è iniziato con la formazione di un tributo ad una grande rock-band italiana circa dieci anni fa. C’è da dire che tutti quanti, prima di formare questa tribute band, derivavamo da vari gruppi originali dell’underground fiorentino, quindi il desiderio di suonare la nostra musica ha sempre rappresentato una parte essenziale di noi. Dopo aver fatto più di 300 concerti in tutta Italia e all’ estero nei più importanti live-club abbiamo deciso che era giunto il momento di provare tutti insieme a creare qualcosa di nostro, che fosse espressione delle nostre esperienze e dei nostri gusti musicali, peraltro estremamente eterogenei!

Da dove ha origine il nome della band?

Il nome è nato quasi per caso nel periodo in cui abbiamo iniziato a comporre i pezzi dell’album. Ogni volta che qualcuno della band aveva un’intuizione geniale sull’arrangiamento di una canzone c’era sempre chi, con il sorriso a 32 denti, esclamava “tu marchi male!”, una sorta di messaggio in codice fra di noi che significava assoluta approvazione! C’è sembrato naturale a quel punto di chiamarci Marcomale!

Qual’è la musica che vi ha influenzato maggiormente?

E’ difficile rispondere a questa domanda, se dicessimo tutta la produzione del rock anni ’80 e ’90, la risposta risulterebbe fin troppo banale ed evasiva. La realtà è che nei MARCOMALE le passioni musicali sono estremamente eterogenee, ogni elemento ha i suoi artisti e bands preferiti, talvolta anche contrastanti fra di loro! Infatti la nostra sfida più grande, ma anche la nostra forza, è stata quella di confluire in unica canzone tutti i nostri gusti personali cercando di ottenere un prodotto che avesse il suo stile!

Avete mai pensato di cantare in lingua inglese?

Il nostro primo obiettivo è stato quello di dare pari importanza sia alla musica ma anche al testo di ogni nostra canzone, quindi la scelta di cantare in italiano è stata naturale! Questo non vuol dire che non ci ha mai accarezzato l’idea di scrivere anche in inglese, soprattutto dopo l’esperienza del video di Rain girato a Londra, una città ed una popolazione che traspirano rock. Infatti stiamo valutando l’idea di riscrivere totalmente le canzoni dell’album in inglese, mantenendo però intatto il significato del testo italiano e la cosa non è semplice vista la differenza totale sia di assonanza che di metrica della lingua italiana da quella inglese.

C’è ancora spazio in Italia per chi fa musica rock?

La situazione italiana di anno in anno peggiora sempre di più e non soltanto per la musica rock, ma per tutto il mondo artistico e culturale, ancorati ad un passato secolare, peraltro mal tenuto e conservato. Spazi nuovi non nascono ed, anzi, assistiamo sempre più alla chiusura di quelli esistenti ed alcuni anche storici! Il risultato finale è che in questo paese le persone si stanno disabituando ad ascoltare musica live, limitandosi a considerarla quasi come un jingle accessorio dello smartphone di turno! Per quanto ci riguarda, noi, come tanti altri, nel rock ci crediamo ancora e non ci resta altro che pensare che “finché c’è rock c’è speranza”!

Vi piacerebbe partecipare al Festival di Sanremo?

Sanremo è una grande vetrina, la più importante che abbiamo ora in Italia. Se si presentasse l’occasione giusta per parteciparvi la coglieremmo al volo ben consci, però, che rappresenterebbe una tappa importantissima della nostra carriera musicale ma non certo il traguardo.

www.facebook.com/marcomaleband

Carmen De Sio

c.desio@art-news.it

Twitter:CarmenDeSio

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