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Lorenzo Vizzini da oggi in radio con il brano “21 Anni”- L’intervista

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Martedì 16 giugno è uscito Il Viaggio il disco d’esordio di Lorenzo Vizzini, un disco composto da dieci brani legati tra di loro e che raccontano in maniera autobiografica il percorso che il giovane artista ha avuto modo di affrontare in questi anni.

Il Viaggio_cover album_b

L’album, registrato tra Milano, Sicilia e Sardegna, è segnato da uno stile pop, che mescola in maniera omogenea acustica ed elettronica. Tra i musicisti che hanno suonato nel disco, Nicola Oliva (chitarrista di Laura Pausini ed Ornella Vanoni) e Giordano Colombo (batterista di Franco Battiato e Gianna Nannini). L’album è stato mixato a Londra da Steve Lyon, noto ingegnere del suono, già a lavoro con Depeche Mode, Cure, Paul McCartney, mentre il mastering è stato realizzato da Giovanni Versari. Oltre all’attività di cantautore, concilia quella di autore e compositore per noti interpreti della musica italiana, un impegno iniziato a soli diciotto anni a fianco di Ornella Vanoni, che lo ha voluto a fianco a sé per scrivere otto dei tredici brani del suo ultimo album, “Meticci”.

Vita Nuovaè stato il brano apripista dell’album Il Viaggio (disponibile in digital download e su tutte le piattaforme streaming)

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Da oggi, venerdì 19 giugno, Lorenzo Vizzini è in rotazione radiofonica con il secondo singolo estratto 21 Anni e per l’occasione ART-News ha scambiato qualche battuta con il giovane cantautore siciliano.

A soli 22 anni debutta già con il primo disco. Come è arrivato fino a qui?
“Con tanta tenacia. Ho cominciato a scrivere canzoni da bambino, quindi non ho mai capito bene il momento in cui ho deciso coscientemente di fare questo nella vita. Già a cinque anni avevo scritto una decina di canzoni e andavo in giro a dire a tutti: “Ho fatto un disco, ho fatto un disco!”. Con il tempo ci ho messo tanta passione, tanto sudore e tante notti insonni, ma la ricompensa più bella è svegliarsi al mattino, poter guardarsi allo specchio e dire: “Nella mia vita faccio quello che amo!”

Qual è il concept de “Il Viaggio”?
“Sarò scontato, ma è proprio il viaggio. Non il viaggio in termini geografici, ma il viaggio interiore, quello alla scoperta di noi stessi. Credo che dentro ognuno di noi ci sia un universo da scoprire, infinite strade da percorrere, itinerari obliqui, bivi sconnessi e pochissime indicazioni. Più che i turisti, mi hanno sempre affascinato gli esploratori, quelli come Colombo. Coloro che viaggiano per scoprire, spesso senza nemmeno conoscere la meta”.

Lorenzo Vizzini_Foto
Il Viaggio è un lavoro autobiografico, ma quando ha iniziato a scriverlo?
“Ho una memoria capricciosa, ma momenti come questi li ricordo bene. Era il luglio del 2013 e l’idea era quella di scrivere questo disco e mi venne in mente “Il Viaggio”, come sintesi di tutto il percorso. Cominciai a scrivere, nel giro di un mese e mezzo ero arrivato a più di trenta canzoni papabili per il disco, che poi sono diventate dieci nella scrematura finale. Mi piace scrivere tante canzoni nell’idea di un disco, avere tante possibilità di scelta. Sarò esagerato, ma per me scrivere un disco è una questione di vita o di morte, quindi se mi rendo conto di non aver dato il massimo, avrò sempre da rimproverarmi qualcosa. La produzione artistica ed esecutiva è stata curata da me e da Iacopo Pinna. E’ stato impegnativo, ma ne è valsa la pena”.

Da oggi è in rotazione radiofonica con il singolo di “21 Anni ” di cosa parla?
“21 anni” è la canzone più autobiografica del disco. Ero in un periodo abbastanza complicato della mia vita, stavo traslocando, avevo ricevuto delle delusioni personali e nel frattempo stavo per finire il disco, quindi ero in un periodo di forte stress emotivo. Ho sempre ricevuto tante pacche sulle spalle, tanti sorrisi e quella solita frase: “tu sei giovane, vedrai che col tempo…”. Quel giorno mi guardai un po’ all’indietro, ripensai a tutti gli anni di vita milanese, agli affitti di periferia e, quasi a prendermi in giro, cominciarono a venirmi fuori le parole: “e intanto il tempo va”. E’ stato un modo per esorcizzare le delusioni, con un sorriso. Una settimana dopo sono tornato a vivere in Sicilia, nella mia terra e ho deciso di proseguire il mio percorso, questa volta a modo mio”.

Il disco vanta il contributo di musicisti come Nicola Oliva e Giordano Colombo . Come sono nate queste collaborazioni?
“Nicola per me è il chitarrista pop più forte in Italia, l’ho conosciuto i primi tempi che venni a Milano e averlo nel disco è stato un piacere enorme. Oltre alle sue doti professionali, è una persona con una grande passione e dalla rara sensibilità, una dote comune ai veri grandi. Con Giordano ci siamo conosciuti più tardi, attraverso Iacopo Pinna. Mi piace il suo stile sonoro, ha un gran gusto nella produzione delle batterie, un po’ filo-britannico, una caratteristica che mi piace molto”.

Quali sono le influenze musicali che ha portato all’interno de “Il Viaggio”?
“Musicalmente credo di essere onnivoro, quindi non so quali possano essere state le influenze del disco. Sono cresciuto con musiche totalmente diverse tra loro e credo di portare un po’ di tutte quelle radici sonore dentro al disco. Nel periodo di produzione de “Il Viaggio” ho ascoltato moltissime cose diverse tra loro: in primis “Heroes” di David Bowie, poi i Coldplay, i Talking Heads, gli Apparat, Gold Panda, Caribou, Nico & Vinz, Chet Faker, Sam Smith, Calvin Harris, Lorde, Battiato, Jovanotti, Dalla e ne dimentico un centinaio”.

Lorenzo Vizzini_foto1A soli 18anni ha collaborato anche come autore e compositore al fianco di Ornella Vanoni . Che ricordo ha di quell’ esperienza?
“Un ricordo meraviglioso. Con Ornella ci siamo divertiti molto a scrivere il suo disco. Si parlava tanto, si stava insieme, lei si raccontava e le canzoni uscivano senza sforzo, senza mestiere, con grande sincerità. Tra di noi si è creato un bel rapporto, al di fuori da quello strettamente professionale e le voglio un gran bene. Scrivere un disco per lei mi ha insegnato tanto, in particolare due cose: la prima è che scrivere canzoni non è un mestiere qualsiasi, bisogna mettersi a nudo ogni volta, canzone dopo canzone, perché se non sei sincero, il trucco si svela poco dopo. La seconda è che fare un disco significa pensare ad un progetto, non ad un prodotto. Ragionare, discutere, e soprattutto vivere, che in fondo per chi scrive e interpreta canzoni, il lavoro più importante è la vita vera. Purtroppo ragionare con questa logica è sempre più difficile nella discografia attuale, ma nel mio percorso voglio seguire solamente questo approccio”.

Lei proviene dalla Sicilia, è stato un luogo in cui ha trovato un terreno fertile per le sue ambizioni artistiche?
“E’ difficile rispondere, nel senso che la Sicilia ti stimola moltissimo, proprio come luogo, c’è una magia che non ho mai trovato in nessun altro posto. Poi, sarò di parte, perché sono profondamente innamorato della mia terra, ma non è un caso che quando sto in Sicilia ho molta più voglia di scrivere e scopro molto più entusiasmo nei confronti della musica. D’altro canto però vivere di musica in Sicilia è un po’ un’utopia. La Sicilia è un’isola e come ogni isola ha il suo calore magico, ma anche il suo distacco dal mondo reale. Per questo il mio proposito è vivere in Sicilia, ma viaggiare per la musica il più possibile”.

Ha mai pensato di partecipare ad un talent-show?
“No. Penso che i talent usino la musica, come strumento televisivo, creando prodotti, più che progetti. Preferisco seguire la mia strada a modo mio.Sicuramente sarà più ripida, ma allo stesso tempo più gratificante”.

Come si immagina fra 10 anni?
“Ad essere sincero, non so nemmeno come immaginarmi domani. Ci provo: spero di aver fatto uscire almeno altri nove dischi, di essere realizzato, innamorato di quello che faccio e delle persone che avrò accanto. Poi, fra una cinquantina d’anni mollo tutto e vado a vivere in Brasile, la terra che più amo, insieme alla mia Sicilia”.

Info su : https://it-it.facebook.com/lorenzovizziniofficial

 

Carmen De Sio

c.desio@art-news.it

Twitter:CarmenDeSio


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