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Manila. Attacco ad un resort. Almeno 36 morti

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Strage a Manila, capitale delle Filippine, dove ieri sera un uomo armato ha fatto irruzione al Resorts World Manila. Almeno 36 le vittime dell’attacco, morte asfissiate a causa del fumo provocato dall’incendio dei tavoli del casinò appiccato dall’uomo. Il portavoce del presidente delle Filippine ha escluso che si sia trattato di un’azione terroristica. L’attentatore, poi suicidatosi, secondo la polizia, potrebbe essere uno straniero. Nessuna delle vittime presenta ferite da arma da fuoco.

Ieri l’Isis aveva rivendicato più volte l’attentato ma la dichiarazione non è stata ritenuta attendibile dalle autorità filippine: “I fatti di Manila non hanno nulla a che vedere col terrorismo”, ha affermato il portavoce presidenziale, Ernesto Abella.

La dinamica dell’attacco. L’azione dell’uomo è scattata verso l’1.30 di notte (le 19.30 di giovedì in Italia). Testimoni hanno parlato di aver inizialmente visto almeno un uomo armato, mascherato e vestito di nero sparare e dare fuoco ai tavoli da gioco dei casinò del Resort World. Fra dipendenti, ospiti e visitatori del Resort, un grande complesso che incorpora quattro alberghi, casinò, ristoranti, bar, discoteche, cinema e teatri, si è immediatamente scatenato il panico. La gente ha iniziato a scappare in tutte le direzioni urlando e qualcuno si sarebbe anche lanciato dal secondo piano pur di fuggire.

L’ipotesi è il tentativo di rapina. Le immagini delle telecamere di sicurezza hanno permesso di escludere l’ipotesi terrorismo e di propendere per il tentativo di rapina: l’uomo mascherato è ritratto dalle telecamere mentre ruba con le armi in mano delle fiches e mentre dà fuoco con della benzina ad alcuni tavoli da gioco. La gente intorno scappa e lui spara, ma “non fa del male a nessuno”, mentre, ha spiegato la polizia, se fosse stato un terrorista, avrebbe sparato nel mucchio con l’intento di uccidere tutti.

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