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Manovra, fiducia del governo alla Camera

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Il governo ha chiesto la fiducia alla Camera sul maxiemendamento alla Manovra senza modifiche rispetto al testo licenziato dal Senato. Il voto è previsto per domani, quando arriverà anche il via libera definitivo di Montecitorio, in sole due letture, alla Legge di Bilancio per il 2020. A porre la questione di fiducia a nome del governo è stato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà.

Critiche da parte delle opposizioni sia per l’impossibilità di modificare il testo arrivato “blindato” in commissione sia per la compressione dei tempi del dibattito in Aula al quale la maggioranza non è intervenuta. Proprio sui tempi stretti si è espresso Roberto Fico. “Anche io non sono contento dei tempi, non potrei esserlo da presidente della Camera e nemmeno da deputato. Ho usato tutti gli strumenti possibili, non possiamo andare oltre perché c’è il rischio dell’esercizio provvisorio e la necessità di mandare la legge al Capo dello Stato per firmarla”, ha detto il presidente della Camera. “Non ho violato in alcun modo il regolamento”, ha aggiunto poi in risposta alle critiche delle opposizioni.

Secondo il governo Pd-M5s è stato realizzato “un piccolo miracolo” per essere riusciti in così breve tempo in un’impresa che in estate sembrava talmente insuperabile da contribuire a innescare una crisi di governo, secondo quanto ha detto il ministro Roberto Gualtieri.
L’operazione più difficile è stata senza dubbio disinnescare l’enorme mole di clausole di salvaguardia per oltre 23 miliardi per il prossimo anno che avrebbero determinato pesanti aumenti dell’Iva con forti ricadute sui consumi e l’economia. Il dibattito pubblico, però, si è concentrato soprattutto sull’accusa mossa al governo di aver realizzato una “manovra delle tasse”. Nel mirino le due nuove imposte: la plastic e sugar tax.

Andiamo a vedere nel dettaglio cosa contiene la Manovra: la plastic e la sugar tax, insieme alle tasse sulle auto aziendali, sono state le misure più corrette nel corso dell’iter parlamentare con un allentamento e un posticipo della stretta. A favore del welfare e delle famiglie il governo ha molto sponsorizzato la sostanziale gratuità degli asili nido per la grande maggioranza delle famiglie italiane e il piano per aumentarne i posti disponibili, il potenziamento del bonus bebè, le risorse a favore delle persone con disabilità, l’abolizione del superticket e gli investimenti sulla sanità.
In materia di lavoro e occupazione, arriva un primo intervento sul cuneo fiscale con la riduzione del carico sui lavoratori dipendenti: il vantaggio andrà in primo luogo ai 4,5 milioni di lavoratori con redditi tra i 26.600 euro e 35mila euro, finora esclusi dal “bonus Renzi” che avranno fino a circa 50 euro in più al mese.

Tra le priorità del provvedimento, spiccano anche le misure di tipo ambientale con il piano di investimenti per lo sviluppo di un Green New Deal italiano e le norme per il contrasto all’evasione fiscale incentivando sopratutto il ricorso ai circuiti di pagamento elettronico (bancomat, carte di credito). Diventa, infine, operativa anche la web tax sui colossi del web.

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