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Manovra italiana: continua il braccio di ferro tra Moscovici e Salvini

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Continua il braccio di ferro tra il commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici e il vicepremier Matteo Salvini che ieri aveva paragonato la notifica della bocciatura della manovra alla letterina di Babbo Natale.

L’opinione della Commissione è un passaggio importante di una procedura prevista dai trattati – replica piccato il commissario europeo al ‘Corriere della Sera’ -. Non sono Babbo Natale e penso si debbano trattare queste questioni con rispetto reciproco. Non con un’ironia che stride. Il dialogo è un imperativo necessario più che mai”. “Sento usare a volte il termine ‘bilancio del popolo’, ma un bilancio che aumenta il debito non è buono per il popolo”, ha detto Moscovici al Parlamento francese. Quella Manovra, avverte, “è insopportabile, e peserà sui più poveri”.

Tuttavia Salvini ribadisce: “Noi passi indietro non ne facciamo”. Durante una trasmissione televisiva il vicepremier è tornato a parlare di Manovra e del confronto con Bruxelles, chiedendo a Moscovici “rispetto per il popolo italiano, visto che paghiamo. Nella ‘letterina’ c’è scritto che non posso cambiare la legge Fornero. Ma io non voglio tornare indietro. Non voglio litigare con nessuno. Ma devo scegliere tra Bruxelles e gli italiani, la scelta è facile”. Poi il leader del Carroccio replica anche sulla salita dello spread: “non corrisponde alla vita e all’economia vera del Paese. In cinque mesi abbiamo fatto tanto e abbiamo molto consenso, non vorrei che qualche speculatore volesse ostacolarci a tutti i costi”.

Intanto oggi alle 17 il premier Giuseppe Conte riferirà davanti alla Camera, in merito alla bocciatura  e al rischio di una procedura d’infrazione contro l’Italia. Sabato sarà invece a Bruxelles per incontrare il presidente della Commissione europea “portando con sè alcuni ministri”. Lo stesso Juncker li riceverà assieme ad “alcuni dei commissari. “E tra questi ci sarò anch’io”, ha concluso il commissario agli Affari economici.

A ripensare la manovra, incita anche Paolo Savona, secondo quanto riporta il ‘Corriere della Sera’.”Non si può più andare avanti così, non ha senso. E la manovra com’è non va più bene: è da riscrivere”.

Per il n. 1 di Confindustria Vincenzo Boccia: “È arrivato il tempo della ragionevolezza. È il momento di mettere le esigenze del Paese davanti agli interessi di parte. Non si tratta di fare passi indietro ma di cambiare percorso per raggiungere gli obiettivi indicati. Non basta solo rivedere singole voci, bisogna lavorare a un progetto organico di politica economica che abbia come obiettivo la crescita. In Italia come in Europa, è una scelta obbligata se si vuole legittimare una manovra espansiva che, altrimenti, avrebbe l’unico esito di far lievitare deficit e debito”.

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