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Manovra, sindacati divisi: Cgil e Uil in sciopero. La Cisl si sfila

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La prima legge di bilancio del governo Draghi spacca i sindacati. Cgil e Uil, senza la Cisl, proclamano infatti lo sciopero generale di 8 ore per il 16 dicembre prossimo contro una manovra, considerata “insoddisfacente” in particolare sul fronte delle pensioni, del lavoro e del fisco.

A dirla tutta, per la confederazione di Corso d’Italia è lunga la lista dei capitoli a cui il governo non ha risposto : “Fisco, pensioni, scuola, politiche industriali e contrasto alle delocalizzazioni, contrasto alla precarietà del lavoro soprattutto dei giovani e delle donne, non autosufficienza, tanto più alla luce delle risorse, disponibili in questa fase, che avrebbero consentito una più efficace redistribuzione della ricchezza, per ridurre le diseguaglianze e per generare uno sviluppo equilibrato e strutturale e un’occupazione stabile”. Per questo – specificano Cgil e Uil nel comunicato – “pur apprezzando lo sforzo e l’impegno del premier Draghi e del suo esecutivo”  scelgono lo scontro.

Non aderisce allo sciopero generale la Cisl che tramite le parole del leader Luigi Sbarra fa sapere che è  “sbagliato radicalizzare il conflitto in un momento tanto delicato per il Paese, ancora impegnato ad affrontare una pandemia che non molla la presa e teso a consolidare i segnali positivi di una ripresa economica e produttiva che necessita di uno sforzo comune per essere resa strutturale”.

Una mobilitazione non comprensibile nemmeno per Palazzo Chigi che, secondo quanto riferisce l’Ansa, parla invece di manovra fortemente espansiva col governo che ha sostenuto lavoratori, pensionati e famiglie con fatti, provvedimenti e significative risorse.

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