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Marò, ambasciatore: Girone rischia troppa attesa, rientri. Dall’India: “richiesta inammissibile”

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L’Italia ha avanzato la richiesta di far rientrare in patria Girone, tuttora trattenuto in India, per tutta la durata del procedimento arbitrale sulla giurisdizione della vicenda che vede lo stesso Girone e l’altro Marò Massimiliano Latorre accusati di aver ucciso due pescatori indiani al largo del Kerala, il 15 febbraio 2012. La sentenza è attesa tra circa 4 settimane.

Il procedimento arbitrale sul caso Marò “potrebbe durare almeno tre o quattro anni” e Girone rischia di rimanere “detenuto a Delhi, senza alcun capo d’accusa per un totale di sette-otto anni”. Ad affermalo è stato l’ambasciatore italiano, Francesco Azzarello.

“La richiesta italiana di far rientrare Girone in patria è inammissibile”. E’ quanto si legge nelle Osservazioni scritte dell’India, depositate al Tribunale arbitrale il 26 febbraio e rese pubbliche in occasione della prima udienza.

Si legge inoltre “Girone non è in prigione. Vive nella residenza dell’ambasciatore italiano a New Delhi”, dove vive “bene” e “la sua famiglia può rendergli visita”: sono quindi “condizioni ragionevoli” per una persona accusata di un reato grave. “Ciò che è veramente irreversibile – prosegue il testo indiano – è la morte dei due pescatori” indiani.

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