Maxi-blitz antimafia a Palermo: oltre 180 arresti
2 min read
Tentavano di riorganizzare Cosa Nostra, reagendo alla dura repressione che negli ultimi anni ha portato in cella migliaia di persone. Un’indagine monstre della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo ha portato oggi all’arresto di 183 persone per associazione mafiosa nei quartieri di “Porta Nuova”, “Pagliarelli”, “Tommaso Natale – San Lorenzo“, “Santa Maria del Gesù” e “Bagheria”, quasi un’intera città e comuni limitrofi a soqquadro. Un blitz eseguito da un esercito di carabinieri, 1200 uomini e donne e che ha interessato anche altre città italiane.
In manette storici capimafia, estorsori, trafficanti di droga, uomini d’onore di importanti «mandamenti» mafiosi. Sono ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, tentato omicidio, estorsioni, consumate o tentate, aggravate dal metodo mafioso, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, favoreggiamento personale, reati in materia di armi, contro il patrimonio, la persona, esercizio abusivo del gioco d’azzardo, e altro.
L’inchiesta, condotta dai carabinieri e coordinata dal procuratore Maurizio de Lucia e dall’aggiunta Marzia Sabella, racconta gli affari dei clan, i soldi della droga, tornata centrale nell’agenda di Cosa nostra che tesse alleanze sempre più strette con la ndrangheta, le estorsioni a tappeto e la nostalgia per i boss del passato. E lancia l’allarme sulla rete di cellulari criptati trovati nelle carceri, dove i capimafia detenuti, grazie ad apparecchi sofisiticatissimi, riescono a comunicare con l’esterno e a organizzare summit in video-chiamata.