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Migranti, Francia: “Bruto gesto dell’Italia” e intanto Parigi rifiuta 123 naufraghi

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Non si è ancora conclusa la polemica diplomatica tra Italia e Francia sui migranti. Il ministero dell’interno francese rende noto che dei 234 naufraghi sbarcati a Tolone dalla nave umanitaria Ocean Viking 123 sono oggetto di un rifiuto d’ingresso in Francia. Dei 44 minorenni che si trovavano a bordo, inoltre, ieri era emersa la notizia che 26 erano fuggiti dal centro di accoglienza specifico nel quale erano stati portati. A Ventimiglia continuano senza sosta i controlli da parte dei francesi.

“Le persone sbarcate a Tolone saranno detratte dal numero che accogliamo quest’anno nell’ambito del meccanismo di solidarietà con l’Italia”, fa sapere l’Eliseo che ha poi definito un “brutto gesto” il rifiuto del governo italiano dell’accoglienza dei naufraghi sulla Ocean Viking.

La Francia dice comunque di guardare avanti e continuare la cooperazione con il nostro Paese. Sulla questione è intervenuta anche la ministra dell’interno tedesca Nancy Faeser, che in conferenza stampa a Eltville sul Reno, alla fine del G7, ha risposto ad una domanda sul confronto fra Francia e Italia, sottolineando: “Credo che abbiamo mediato bene perché qui Italia e Francia hanno avuto un buon contatto fra di loro”.

Da Napoli il ministro dell’interno italiano Matteo Piantedosi, ha dichiarato: “Il sogno migratorio dei giovani dall’Africa deve essere gestito da noi e dai Paesi da cui provengono, non dai trafficanti. L’Italia non ha lezioni da imparare da altri, ha già delle esperienze che vanno messe a sistema e rese funzionali, che siano da contraltare alle azioni di fermezza. Il piano ruota sulla convinzione che serve ogni azione di fermezza per respingere i traffici illegali nel Mediterraneo, una via su cui siamo d’accordo tutti anche alla luce della indagine della magistratura a Caltanissetta su cosa ruota attorno al traffico di uomini in arrivo dal Nordafrica. La fermezza che vogliamo opporre e mantenere deve essere compensata con canali di flussi di ingresso legali e da un corridoio umanitario che noi siamo gli unici che già facciamo in Europa”.

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