Milano, ergastolo per il tranviere che uccise Jessica Valentina Faoro
Alessandro Garlaschi, il tranviere accusato dell’omicidio di Jessica Valentina Faoro, è stato condannato, con rito abbreviato dal gup di Milano, all’ergastolo e all’isolamento diurno, oltre che per omicidio, anche per vilipendio di cadavere in quanto ha bruciato parti del corpo della giovane, e per sostituzione di persona, in quanto ha sempre fatto credere a Jessica che sua moglie fosse sua sorella.
Il giudice, che depositerà le motivazione entro 90 giorni, ha disposto risarcimenti di 25mila euro ciascuno per il padre e la madre della vittima, di 50mila euro per il fratello Andrea e di 10mila euro per il Comune di Milano.
La 19enne, che era ospite nell’abitazione di Garlaschi in via Brioschi a Milano, l’8 febbraio venne uccisa con 85 coltellate.
“Sono felice, di più non si poteva dare, auguro a Garlaschi un felice soggiorno nella sua nuova residenza”. Sono le parole di Stefano Faoro, padre di Jessica. “Non lo odio – ha aggiunto Faoro – provo indifferenza per lui, è un uomo inutile, è un omuncolo”. E ancora: “Questa sentenza non mi ridarà mia figlia, non mi ridarà un futuro”. Anche la madre della ragazza, Annamaria Natella, ha commentato: “Speravo in questo ergastolo, anche se non mi ridarà indietro mia figlia”.