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Mixed zone, Gasperini: Bisogna capire se il mio ciclo è finito, più probabile vincere la Coppa Italia che tutto il resto”

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Mixed zone, 1-1 tra Atalanta e Salernitana, un risultato da notte insonne per entrambi i tecnici, Gasperini vede allontanarsi sempre di più la possibilità europea, Nicola vede invece avvicinarsi la salvezza, anche se a Bergamo lascia due punti che gli avrebbero dato uno slancio sicuramente differente, in virtù di quanto stia succedendo a Cagliari in queste ore (esonero di Mazzarri). Andiamo a vedere che cosa ha detto Gasperini, al termine della gara. 

SUGLI ARBITRI- “Quest’anno sono stati un disastro, lo possono vedere tutti con le immagini. Dopo Spezia-Lazio è venuto fuori un polverone, ma quello che è successo è di una gravità assoluta. Di episodi però ce ne sono tanti…”.

SUL FUTURO- “Cosa serve per continuare questo ciclo sarà materia di riflessione. Non è mai facile, è il problema di tutti, quando ci sono dei cicli… Sappiamo che per gli atleti non è come per altri settori che l’esperienza e le capacità ti permettono di diventare più bravi. Ci sono alcuni giocatori fantastici, purtroppo il tempo passa. Il declino esiste, di una squadra, di un ciclo, di un giocatore. Non è facile per nessuno, nemmeno per le grandi squadre. È una riflessione normale, che si fa. Io lavoro per l’Atalanta e se si ripartirà, come spero, sarò con un rinnovato entusiasmo. Ma queste decisioni non le prendiamo noi allenatori. Speriamo di non perdere altre partite o mi cacciano anche. Conta sempre dopo, il passato, lo sai benissimo… Ho messo la maschera, oggi non ero così tranquillo”.

IN FACCIA LA REALTÀ- “Bisogna anche capire se il mio ciclo è finito. Se l’Atalanta deve vincere, come ci è stato chiesto anche quest’anno. Ora è cambiata proprietà e succedono cose straordinarie. La cosa più probabile da vincere è la Coppa Italia. Difficile lo Scudetto, la Champions o l’Europa League. Noi abbiamo ottenuto i migliori successi, all’estero siamo conosciuti. Io farei la firma per continuare ad avere risultati così. Non c’è limite al meglio, non c’è limite al peggio. Oggi siamo settimi? Siamo ancora lì a giocarci qualcosa. Il secondo anno era una cosa straordinaria. Adesso bisogna riflettere”.

 

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