Mixed zone, Inzaghi: “Grandissima partita ma poteva essere una vittoria”. Spalletti: “Osimhen? Un’incognita la sua condizione”
2 min readMixed zone, Champions, al Camp Nou finisce 3-3 tra Barcellona ed Inter, un pari che sta stretto ad Inzaghi ma che sta largo in chi ora vede la qualificazione ad un passo. Questa gara non era da perdere e lo sa anche il tecnico nerazzurro che a fine gara esprime il proprio pensiero in merito.
POTEVA ESSERE UNA VITTORIA- “Abbiamo fatto una grandissima partita contro un avversario di assoluto valore. Abbiamo creato tanto soffrendo tutti insieme, anche se poteva essere una vittoria che ci avrebbe portato a chiudere il girone con due turni di anticipo. Dovevamo avere coraggio e non abbiamo mai rinunciato a giocare”.
UNA RIPRESA MIGLIORE- “Ho detto ai ragazzi di stare tranquilli perché sapevo che avremmo creato tante occasioni anche nel secondo tempo. Ora abbiamo qualche possibilità in più di andare agli ottavi nel girone più difficile. Faccio i complimenti a Lautaro e Dzeko che ci hanno aiutato tantissimo”.
Napoli, 4-2 all’Ajax, Spalletti si gode il primo traguardo stagionale raggiunto a punteggio pieno. Le sue parole a Sky Sport.
UNA COSA IMMENSA- “Alleno dei ragazzi che hanno fatto una cosa immensa stasera. Abbiamo portato dentro l’orgoglio di un popolo intero e la loro voglia e determinazione di voler stare in questa competizione. Con Raspadori abbiamo palleggiato meglio, la condizione di Osimhen era un’incognita”.
RIFLESSIONI- “Gli schemi non ci sono più nel campo. Gli spazi sono tra gli avversari, non tra le linee. Quello che è fondamentale è essere bravi ad andare lì dentro al momento giusto e avere il coraggio di iniziare l’azione anche quando ti pressano. Il livello della Champions è questo. Stasera nell’unica distrazione, mentre stavamo cercando di sostituire Anguissa, ci hanno subito segnato e poi ci hanno creato delle difficoltà. Se abbassi il ritmo e non sei continuo, col palleggio e con la qualità che ha l’Ajax ti arriva subito davanti al portiere”.
SU OSIMHEN NELLA RIPRESA- “Non sapevamo a che punto era a livello fisico. La sua condizione era un’incognita. È un po’ un testone e vuol sempre guadagnare qualche centimetro sulla linea del fuorigioco. Stasera è finito in posizione irregolare troppe volte. Inoltre non ha lavorato per la squadra in fase difensiva perché non era al 100% fisicamente. Abbiamo palleggiato meglio con Raspadori, poi avevano capito un po’ il meccanismo e Giacomo doveva lavorare un po’ diversamente alternando i movimenti in profondità e venendo incontro. E’ un giocatore straordinario”.