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Mixed zone: l’entusiasmo di Allegri, la rabbia di Juric e la riflessione di Mourinho che valuta le vie legali

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Mixed zone, la Juventus di Allegri vince 4-2 il derby della Mole contro il Torino al termine di una bella partita, ricca di gol e di emozioni. Allegri, entusiasta a fine gara per il doppio svantaggio recuperato e ribaltato.

SULLA GARA- “Abbiamo fatto una bella partita contro una squadra rognosa. Abbiamo subito due gol evitabili, ma la reazione è stata bella e la vittoria è meritata. Dieci punti dal quarto posto sono tanti, noi facciamo un passettino alla volta anche se sul campo abbiamo fatto 50 punti. Dobbiamo migliorare su tanti aspetti e tenere alta la concentrazione”.

SUI CAMBI-  “C’era bisogno di giocatori freschi e con caratteristiche diverse. Di Maria aveva fatto una bella partita, ma devo centellinarlo e mi servivano giocatori che strappassero un po’ di più. Pogba è entrato bene come Chiesa e De Sciglio. Giocando ogni tre giorni i cinque cambi sono fondamentali, ma continuando così ci toglieremo soddisfazioni”.

SUL PRIMO TEMPO- “Gli siamo andati un po’ troppo dietro, seguendo gli uomini ma scoprendo alcuni spazi. Arrivavamo un po’ in ritardo, ma siamo stati bravi a raddrizzare subito il match dopo l’1-2. Nella ripresa abbiamo cambiato qualcosa”.

SU RABIOT- “Mi serviva fisicità in quella posizione, poi è migliorato molto anche in quel ruolo. Ha le capacità, devo solo convincersi. Pogba da mezzala ha fatto bene, come Chiesa. Fagioli è stato superlativo nella ripresa”.

QUARTO POSTO- “Guardando i numeri ora diventa difficile. Per arrivare a 73 punti dobbiamo fare qualcosa di straordinario, ma guarderemo passo dopo passo”.

RIFLESSIONI- “Stasera abbiamo preso due gol che non dobbiamo prendere. L’importante è giocare di squadra e avere pazienza, come nel secondo tempo, di trovare l’occasione giusta. È un segno di maturità perché bisogna adattarsi alla partita e stasera la squadra l’ha fatto bene”.

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COSA È SUCCESSO- “Uno entra e ha delle cose da fare, sui corner devi essere presente. Poi a volte fai bene, altre fai male, ma la presenza è fondamentale e a noi succede spesso che non siamo concentrati. Stasera l’abbiamo pagata. Alcuni momenti dovevamo gestirli meglio, siamo stati dei polli. Sul 3-2 non siamo stati attenti ed è giusto così, non abbiamo rispettato le consegne e abbiamo perso la partita. Io sono contento del possesso, della crescita di questa squadra. Abbiamo mosso la palla da una parte all’altra, abbiamo creato situazioni pericolose. Non è stato un possesso palla sterile: sono queste le cose su cui si lavora per diventare una squadra completa. Io oggi non sono molto deluso, stiamo crescendo su tante cose ma dobbiamo migliorare sull’attenzione. Stiamo diventando la squadra che voglio vedere”. Nemanja Radonjic, il riferimento del tecnico è chiaramente a lui, sostituito dopo meno di 15 minuti dal suo ingresso in campo per scelta tecnica di Ivan Juric, apparso letteralmente infuriato con il suo fantasista, accusato di aver lasciato Chiesa libero di mettere in mezzo la palla del 3-2. “È colpa tua!” gli ha gridato il tecnico mentre lo cambiava con Seck e al momento del suo ritorno in panchina il calciatore e il tecnico croato sarebbero quasi venuti a contatto.

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INCONTENIBILE- “Chi mi conosce da tanti anni sa che sono emozionale ma non pazzo. Per avere questa reazione vuol dire che qualcosa è successo. Bisogna capire se legalmente posso fare qualcosa dato che Piccinini mi ha dato il rosso su suggerimento del quarto arbitro. Non ha avuto l’onestà di dire come mi ha trattato, ciò che ha originato la mia reazione – ha tuonato lo Special One ai microfoni di Dazn -. Vorrei capire se c’è un audio di quanto mi ha detto ma non voglio entrare nella cosa nel dire che è di Torino e giochiamo contro la Juve e lui mi vuole fuori dalla panchina. Per la prima volta in carriera un 4° uomo ha parlato con me in modo ingiustificabile. Dopo la partita sono andato nello spogliatoio dell’arbitro Piccinini che mi aveva espulso in un’altra occasione. Quando mi ha visto entrare quella volta mi ha visto chiedere scusa all’arbitro perché non ero stato rispettoso. Oggi ho detto a Serra di essere onesto e dire quello che è successo ma non accadrà mai”.

LA SCONFITTA- “La scusa della stanchezza non esiste. Abbiamo giocato giovedì e oggi è martedì. Siamo stati sfortunati dato che con una palla e mezza abbiamo preso due gol. Colpa nostra per mancanza di intensità e voglia di entrare e chiudere subito la partita. Una squadra sembrava aver più voglia dell’altra anche se non è vero. Una giocava la partita della vita e l’altra no. Abbiamo pagato un prezzo troppo alto non meritavamo di perdere. Per la reazione del secondo tempo e la dinamica vista nella ripresa meritavamo il pari. Dopo il gol di Spinazzola pensavamo di vincere ma il rigore ha deciso la partita. Non meritavamo di vincere comunque”.

CHAMPIONS- “Io quello che ho detto ai miei era di fare un esercizio di immaginazione se questa fosse l’ultima di campionato dopo tutti gli scontri diretti. Se perdiamo andiamo in Europa League se vinciamo in Champions League. Non abbiamo vinto. Non ho questo obiettivo. Ho detto questo ai miei per spronarli. Questa è finita e ora è in memoria. Non sto pensando ancora a domenica, però non riesco in questo momento a lasciare questa partita indietro. C’è frustrazione che porterà ad analisi e autocritica. C’è il backup di quanto accaduto con l’arbitro Serra che diventerà il prossimo Collina magari ma come persona lo rispetto tanto quanto lui rispetta me”.

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