28/09/2023

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Mixed zone, Pioli: “È un problema di attenzione, vuole dire che ho lavorato male”. Ibrahimovic: “Questa squadra non ha l’esperienza per giocare da campione”

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Mixed zone, Stefano Pioli commenta la brutta sconfitta contro l’Udinese per 3-1, match che ha visto anche il ritorno al goal per Ibrahimovic su calcio di rigore. A fine gara le parole di Pioli. 

COSA È SUCCESSO- “Non è colpa del sistema, non siamo partiti con la giusta intensità, arrivavamo sempre secondi sulla pressione. Era con la palla che dovevamo fare molto meglio, dovevamo essere più compatti. Nella fase difensiva dovevamo essere molto più attenti, concentrati e determinati. È un problema di attenzione, vuole dire che ho lavorato male, perché non sono riuscito a far capire ai miei giocatori quanto sia importante il campionato e rigiocare la Champions nella prossima stagione. Sono troppe le cose che non hanno funzionato. Dobbiamo sfruttare la sosta per lavorare meglio. Sorteggi? No, non abbiamo giustificazioni”.

SULLA GARA- “La partita è cambiata quando abbiamo subito il 3-1, c’era tempo per rimetterla in piedi. Abbiamo giocato un calcio sporco, poco intenso e vai incontro a delle difficoltà. Andare nello spogliatoio col pareggio sarebbe stato diverso mentalmente, ma c’era comunque la possibilità di recuperare. A livello tecnico giocato una partita non di livello”.

SU LEAO- “Che Leao sia un giocatore importante è vero, ma non abbiamo mai vinte le partite per merito di un singolo. Tutto il collettivo si muoveva in modo compatto, e dobbiamo tornare a fare questo. Le ultime due prestazioni non ci appartengono, ma dobbiamo capire perché sono capitate”.

E poi Ibrahimovic, fresco di record ma che vorrebbe decisamente altro. Le sue parole a Sky

CI CREDO SEMPRE- “Non voglio avere questo record. Sono orgoglioso di far parte della storia di questo club, come sono stato orgoglioso della fascia da capitano per la prima volta, purtroppo questo gol non ci ha portato i tre punti che volevamo. Io mi sentivo bene, erano 14 mesi che non partivo titolare ma finché mi sento bene voglio stare in campo. Credo ancora in me stesso. La discontinuità? Una cosa è giocare per diventare campione e una è giocare essendo campione, è totalmente differente per il livello di pressione. Questa squadra non ha l’esperienza per giocare da campione, per questo arrivano questi up and down, ma non è una scusa bisogna continuare a lavorare”. Con il gol segnato su rigore, prima sbagliato e poi segnato, contro l’Udinese, l’attaccante svedese diventa il bomber più vecchio della storia del campionato di Serie A a 41 anni e 166 giorni, superando Costacurta, che, curiosità, era andato in gol, sempre con la fascia di capitano, sempre su rigore e sempre contro l’Udinese a 41 anni e 25 giorni.

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